Elezioni 2013: cresce la partecipazione in Rete. L’analisi dell’ultimo mese

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In questi mesi ho avuto l’occasione, grazie agli strumenti di analisi di Blogmeter di osservare le dinamiche della politica attraverso la rete. Nei tre mesi della fase pre elettorale, da ottobre a dicembre, abbiamo rilevato 7 milioni di documenti (articoli, post, tweet, commenti) apparsi su siti, blog, forum, newsgroup, social network. Entrando nel vivo della campagna elettorale, nel solo mese di gennaio, i documenti emersi sono stati oltre 3,3 milioni.

Ad ottobre gli eventi più commentati in rete sono stati la condanna per frode fiscale di Berlusconi, le esecrabili parole di Grillo contro la Salsi, la traversata dello Stretto e il successo in Sicilia.A novembre il picco di discussioni si è avuto per le primarie del centrosinistra, con i due turni e i confronti televisivi, che hanno catalizzato tutta l’attenzione.

Dicembre è stato il mese della (ri)discesa in campo di Berlusconi e della salita di Monti, il cui effetto si è protratto fino agli inizi di Gennaio, quando il Cavaliere gli ha rubato la scena partecipando a Servizio Pubblico. La trasmissione più commentata in rete, oltre 200.000 messaggi, ha dato molta energia ai sostenitori del PDL che da quel momento si sono attivati per diffondere i messaggi del loro leader e provare a contrastare i tweet ironici degli avversari. In termini di share of voice a gennaio Silvio Berlusconi risulta presente nel 30% dei documenti sulla politica, Mario Monti nel 21%, Pierluigi Bersani nel 16%, Beppe Grillo nel 12%.Gli argomenti di gran lunga più discussi sono quelli che riguardano il fisco, mentre i più trascurati sono quelli dell’agenda digitale e della scuola.

Se dai volumi di menzioni si sposta lo sguardo alle interazioni con i profili ufficiali dei leader politici analizzate sui social network si scopre che sono state più di 6 milioni nel solo mese di gennaio (erano meno di 4 negli ultimi tre mesi del 2012).

Su Facebook è sempre più forte il capitale sociale accumulato da Beppe Grillo, che ha ormai superato il milione di fan, ed è anche il politico che riesce a stimolare maggiormente la sua base. L’ engagement registrato sulla sua pagina, ossia la somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca, supera i 2 milioni di interazioni. Sono suoi i post politici più apprezzati su Facebook, su tutti quello contro il fisco ingiusto “Io devo dimostrare come spendo i miei soldi? Ma scherziamo? Io voglio rovesciare questo concetto.

Sei TU che devi dimostrare come spendi i MIEI soldi!” che ha generato ben 51.719 interazioni.Oltre al Movimento 5 Stelle nella classifica per engagement è presente in forze il PDL sia con la pagina di Berlusconi che con quella di Alfano. Grande assente Bersani, che si piazza solo dopo il quinto posto.

I rapporti di forza cambiano sul terreno di Twitter dove il Presidente del Consiglio uscente è primo per menzioni dell’account (167.112). Suo il tweet con il valore più alto di engagement, 2.385 tra retweet e risposte (anche se non tutte positive) “Un attimo… 100.007 follower. WOW!! Benvenuti a voi e a quelli che verranno.#MontiLive @scelta_civica”.Lo segue il segretario del PD (121.272) e la sorpresa Oscar Giannino che con i suoi sagaci cinguettii riesce a conquistare circa 100.000 mention in un mese. E’ suo anche il primato di candidato più retwittato (26.121 rilanci ottenuti).Se analizziamo gli hashtag, che hanno la funzione di aggregare discussioni, si scopre che il più usato a gennaio è stato #Berlusconi, molto spesso per ironizzare. Invece quello più usato dai militanti di partito è stato #italiagiusta, lo slogan della campagna del PD che ha raccolto oltre 30.500 citazioni, seguito da #tsunamitour con oltre 20.000.

Sono stati mesi nei quali la Rete è stata luogo di elaborazione di fatti accaduti altrove: nelle aule di tribunale, nelle piazze (elezioni in sicilia, il tour di Renzi e di Beppe Grillo) e in televisione (i dibattiti tra i candidati del centrosinistra e i talk show politici).L’uso dei social media è stato finalizzato soprattutto alla disintermediazione della stampa e alla stimolazione degli attivisti, meno spesso alla costruzione di uno storytelling genuino e ancor meno all’ emersione di proposte attraverso ascolto e dialogo.

Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni. Intanto per seguire facilmente la politica in rete vi consiglio di dare uno sguardo a PolisMeter, una dashboard interattiva che si aggiorna quotidianamente.

VINCENZO COSENZA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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