Il disturbo borderline non è una cosa intrigante

Ecco cos'è il disturbo borderline.

un modello maschile circondato da mani come i suoi pensieri su un muro scuro

Il disturbo borderline di personalità è una patologia complessa che ha un impatto significativo sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo. Caratterizzato da sintomi emotivi e comportamentali intensi, si tratta di una patologia spesso fraintesa e misconosciuta.

A distorcere la sua percezione contribuiscono sicuramente anche le narrazioni proposte dai media. Non di rado, infatti, il disturbo borderline viene rappresentato come una condizione romantica o misteriosa, come un tratto affascinante, enfatizzando le relazioni tormentate o i comportamenti imprevedibili.

Questa narrazione mistifica la complessità della patologia e non rende giustizia alla reale sofferenza e alle difficoltà che le persone borderline affrontano costantemente.

La realtà, infatti, è molto diversa, e il disturbo borderline non è uno scherzo: chi ci convive deve lottare con una serie di esperienze emotive estreme che influenzano profondamente la quotidianità, le relazioni e la salute mentale.

Cos’è il disturbo borderline?

Il disturbo borderline di personalità è una patologia psichiatrica che insorge generalmente durante l’adolescenza o nella prima età adulta. Si caratterizza per:

  • Costante e pervasiva instabilità emotiva
  • Sensibilità amplificata nelle relazioni interpersonali
  • Instabilità dell’immagine di sé
  • Gravi oscillazioni dell’umore
  • Comportamenti impulsivi.

Le persone con disturbo borderline hanno difficoltà a gestire le proprie emozioni, a mantenere relazioni stabili e a regolare i propri comportamenti. Questa condizione incide notevolmente su diversi aspetti della vita quotidiana, rendendo difficile il mantenimento di relazioni soddisfacenti o di un lavoro stabile, per esempio.

È spesso presente un immotivato senso di vuoto, associato a noia e apatia.

La percezione di sé stessi e degli altri può essere distorta, e le reazioni emotive spesso sono intense e soggette a rapidi e imprevedibili cambiamenti.

Quali sono i sintomi del disturbo borderline?

I sintomi principali del disturbo borderline di personalità, come accennato, includono:

  • Importante instabilità emotiva
  • Impulsività in molti aspetti della quotidianità: relazioni, sessualità, rapporto con il cibo ec
  • Paura dell’abbandono e conseguenti sforzi disperati per evitarlo
  • Senso di vuoto
  • Difficoltà nelle relazioni interpersonali
  • Paranoia
  • Stati emotivi connotati da rabbia, angoscia, ansia depressione e imprevedibilità
  • Gesti autolesivi
  • Tentativi di suicidio.

Le persone con disturbo borderline di personalità sono imprevedibili a causa della loro instabilità emotiva e dell’identità frammentata o poco coesa. Per gestire questo senso di vuoto e le profonde angosce, possono ricorrere all’uso di farmaci, sostanze stupefacenti o alcol. In alcuni casi, si manifestano comportamenti autolesionisti come tagli sulle braccia o sulle gambe, ferite e bruciature.

Un aspetto chiave del disturbo è la profonda paura dell’abbandono, che oltre a suscitare forti emozioni di rabbia e terrore, induce a compiere sforzi disperati per evitarlo.

Quando i tentativi di evitare l’abbandono sembrano infruttuosi, alcune persone borderline possono arrivare a tentativi di suicidio dimostrativi, che purtroppo talvolta possono avere esiti fatali.

Queste persone spesso adottano meccanismi di difesa per fronteggiare le proprie angosce che li porta a distorcere la realtà. In psicoanalisi, questo fenomeno viene definito scissione, si tratta di una modalità di vedere il mondo in termini estremi – o tutto bianco o tutto nero – in cui le persone si suddividono in perfette o condannabili. Queste ambivalenze costanti caratterizzano la vita di chi vive con questo disturbo, portando a una visione estremamente mutevole delle persone e di sé stessi.

Diagnosi e test

Per la diagnosi del disturbo borderline di personalità è possibile avvalersi di diversi test, finalizzati a indagare diversi aspetti della personalità del paziente. Tra questi figurano:

  • Test di Rorschach
  • SWAP (Shedler-Westen Assessment Procedure)
  • SCID (Structured Clinical Interview for DSM)
  • STIPO (Structured Clinical Interview for Personality Organization).

Il test di Rorschach, conosciuto come “il test delle macchie d’inchiostro”, è uno strumento che sfrutta l’interpretazione di immagini ambigue per esplorare il mondo del subconscio. Questo test si basa sugli studi condotti dallo psichiatra svizzero Hermann Rorschach ed è usato come supporto diagnostico per valutare la personalità di soggetti patologici.

La SWAP (Shedler-Westen Assessment Procedure), sviluppata da Jonathan Shedler e Drew Westen, invece, classifica i sintomi e i tratti personali dopo colloqui clinici.

La SCID (Structured Clinical Interview for DSM) è un’intervista strutturata per diagnosticare i disturbi di personalità basandosi sui criteri del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM), che può essere somministrata a pazienti psichiatrici, pazienti di medicina generale e volontari in studi sulla salute mentale.

Infine, la STIPO (Structured Clinical Interview for Personality Organization) è un’intervista psicoanalitica di circa due ore che esplora diversi aspetti della personalità.

Come si cura il disturbo borderline?

Il trattamento raccomandato per il disturbo borderline di personalità è la Psicoterapia Psicoanalitica Focalizzata sul Transfert (TFP) che, insieme alla Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT), rappresenta il golden standard per affrontare questa condizione.

La Terapia Focalizzata sul Transfert è una specifica forma di psicoanalisi sviluppata da Otto Kernberg per trattare i disturbi borderline. Secondo Kernberg, il trattamento del paziente borderline dovrebbe concentrarsi principalmente sul concetto di transfert, che consiste nella proiezione degli aspetti relazionali inconsci sul terapeuta.

Attraverso la rivisitazione dei traumi nel transfert, il paziente viene guidato verso una maggiore comprensione di sé e dei suoi modelli relazionali. Questo processo dovrebbe gradualmente migliorare la capacità di riflettere su sé stessi, sul proprio stato emotivo e sui comportamenti, riducendo l’impulsività e l’instabilità.

Poiché l’ansia e l’instabilità presenti nei pazienti con disturbo borderline possono ostacolare il processo terapeutico, l‘uso di psicofarmaci viene spesso consigliato come integrazione al trattamento psicologico.

È importante sottolineare che ogni individuo con disturbo borderline presenta un’esperienza unica e variazioni nella gravità della condizione. In alcuni casi, la psicoterapia potrebbe essere sufficiente senza l’uso di farmaci, mentre per altri, soprattutto quando sono presenti traumi profondi, potrebbe essere necessario un trattamento più strutturato all’interno di una comunità.

Si guarisce?

Il disturbo borderline può essere gestito e i sintomi possono migliorare significativamente con il giusto trattamento e il sostegno continuo. Sebbene non esista una cura definitiva, molte persone che ricevono un trattamento adeguato riescono a gestire i sintomi e a condurre una vita soddisfacente.

Ricordiamo che l’autodiagnosi non è raccomandata. Se si sospetta di avere il disturbo borderline, è fondamentale consultare uno specialista qualificato che possa valutare accuratamente i sintomi e consigliare le terapie più adatte.

Il disturbo borderline non è una condizione intrigante o romantica. È un disturbo mentale complesso che richiede comprensione, sostegno e cure professionali. Educarsi e sensibilizzare sul problema sono passi fondamentali per abbattere lo stigma e offrire sostegno a chi soffre del disturbo.

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