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Cyber attacchi scolastici: gli studenti sono i principali colpevoli

Non crederai mai a chi si nasconde dietro la maggior parte degli attacchi informatici nelle scuole britanniche!

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Nel contesto attuale, più della metà degli attacchi informatici nelle scuole proviene dagli stessi studenti. Secondo l’Information Commissioner’s Office (ICO), questo fenomeno si sta manifestando nel Regno Unito. In un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo cruciale nella vita quotidiana, la sicurezza informatica nelle scuole assume una rilevanza fondamentale. Tuttavia, i giovani non sempre si comportano in modo innocente. Di seguito vengono analizzati i dettagli di questa inquietante realtà.

1. Gli attacchi informatici: un fenomeno in crescita tra gli studenti

Tra gennaio 2022 e agosto 2024, l’ICO ha esaminato circa 215 casi di data breach segnalati dalle scuole britanniche. Il 57% di queste intrusioni è stato perpetrato da alunni. La modalità di accesso ai sistemi informatici è spesso semplice: il 97% degli studenti coinvolti ha rubato password, molte delle quali erano scritte su fogli di carta o eccessivamente deboli.

Queste statistiche rivelano non solo la vulnerabilità dei sistemi scolastici, ma anche la capacità dei più giovani di navigare nel mondo digitale. La National Crime Agency (NCA) ha rivelato che uno su cinque bambini tra i 10 e i 16 anni partecipa ad attività illegali online. Inoltre, il più giovane hacker registrato ha solo sette anni.

2. Le motivazioni dietro gli attacchi: sfida, notorietà e divertimento

Le motivazioni che spingono gli studenti a compiere tali atti includono la ricerca di sfide, il desiderio di notorietà tra i coetanei e la mera voglia di divertirsi. Per molti, si tratta di un gioco, una competizione per dimostrare le proprie abilità informatiche. Alcuni studenti utilizzano strumenti scaricati da Internet per violare password e protocolli di sicurezza, e sono attivi in forum di hacker.

Un caso emblematico riportato dall’ICO ha visto tre studenti accedere al sistema di gestione delle informazioni di una scuola, mettendo a rischio i dati personali di oltre 1.400 studenti. In un altro incidente, uno studente ha cancellato i dati di più di 9.000 persone. Fortunatamente, non ci sono segnalazioni di attacchi mirati alla manipolazione dei voti scolastici, a differenza di quanto rappresentato nel film cult WarGames del 1983.

3. La necessità di una maggiore sicurezza nelle scuole

Il rapporto ICO ha evidenziato che il 23% dei data breach è stato facilitato da pratiche di protezione dei dati inadeguate, come l’accesso non autorizzato ai dati da parte del personale scolastico o l’uso di dispositivi lasciati incustoditi. Altri fattori includono l’invio di dati a dispositivi personali e configurazioni errate dei sistemi.

Solo nel 5% dei casi sono state impiegate tecniche sofisticate per bypassare le misure di sicurezza.

Il garante della privacy britannico ha esortato le scuole a rafforzare le misure di sicurezza e ha invitato i genitori a discutere con i propri figli riguardo alle conseguenze di tali azioni. Ciò che può sembrare un semplice gioco può trasformarsi in un’attività illegale e pericolosa.

In conclusione, mentre si esplorano le nuove tecnologie, è fondamentale ricordare che ogni azione ha delle conseguenze. Le scuole e le famiglie devono collaborare per garantire un ambiente sicuro e responsabile per i giovani, affinché le loro capacità non vengano utilizzate per scopi dannosi. La sicurezza informatica è una responsabilità collettiva, e non deve essere sottovalutata.

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Scritto da Staff

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