Nel corso del 2025, sono emersi segnali preoccupanti riguardo alla direzione delle politiche ambientali dell’Unione Europea. Secondo il WWF, l’ente ha registrato un notevole arretramento rispetto agli impegni presi in materia di sostenibilità, spostando l’attenzione verso una politica industriale più favorevole ai grandi gruppi economici e alla spesa militare. Questa evoluzione è frutto di pressioni esercitate da alcuni Stati membri, in particolare dal governo italiano, e dall’influenza esterna dell’amministrazione Trump.
Il Green Deal, concepito per promuovere una transizione ecologica e un’economia sostenibile, sembra ora essere in pericolo. La Commissione Europea, sotto la guida di Ursula von der Leyen, sta attuando scelte che mettono a rischio i valori fondanti dell’Unione, come la protezione dell’ambiente e la qualità della vita dei cittadini europei.
Le scelte controverse della Commissione Europea
Una delle decisioni più significative è stata il rinvio del regolamento EUDR, che avrebbe dovuto garantire la tracciabilità dei prodotti legati alla deforestazione. Dopo vari rinvii, l’implementazione è stata ulteriormente posticipata, con il risultato che ogni anno di attesa comporta la perdita di milioni di alberi e un aumento delle emissioni di gas serra. Nonostante le evidenze scientifiche, l’UE sembra ignorare la gravità della situazione.
Le conseguenze per la biodiversità
Il rinvio del regolamento ha gravi ripercussioni sulla biodiversità. La deforestazione è un problema che non può essere trascurato, poiché colpisce direttamente gli ecosistemi e le specie che dipendono dalle foreste per la loro sopravvivenza. Le politiche attuali non solo indeboliscono le protezioni esistenti, ma potrebbero anche portare a un aumento della vulnerabilità degli habitat naturali.
Il futuro dell’agricoltura e della salute pubblica
Un altro aspetto preoccupante riguarda la Politica Agricola Comune (PAC). La recente controriforma ha smantellato molte delle misure verdi, come l’obbligo di destinare una percentuale delle superfici agricole alla natura. Questo ribaltamento mette in discussione non solo la sostenibilità delle pratiche agricole, ma anche la salute collettiva dei cittadini europei.
I rischi legati all’uso dei pesticidi
In aggiunta, l’abolizione dei limiti sull’uso dei pesticidi rappresenta un altro passo indietro significativo. L’Unione Europea ha proposto l’estensione illimitata delle autorizzazioni per i pesticidi, riducendo così le tutele per l’ambiente e la salute delle persone. Le evidenze suggeriscono che una maggiore esposizione a sostanze chimiche potrebbe avere effetti devastanti sulla biodiversità e sulla salute umana.
Il ruolo della trasparenza e delle responsabilità aziendali
Le nuove normative hanno anche indebolito le regole che garantivano la trasparenza e la responsabilità delle aziende. Le modifiche recenti limitano il numero di aziende tenute a rispettare obblighi di rendicontazione riguardanti l’impatto ambientale e le violazioni dei diritti umani lungo le filiere produttive. Questo scenario potrebbe comportare una maggiore difficoltà nel monitorare e prevenire danni all’ambiente.
Il 2025 segna un momento critico per le politiche ambientali dell’Unione Europea. L’arretramento rispetto agli impegni del Green Deal rappresenta non solo un fallimento politico, ma anche una minaccia concreta per il futuro del pianeta. Il WWF continua a lanciare appelli affinché si rafforzino le norme ambientaliste e si ritornino a perseguire obiettivi più ambiziosi per la sostenibilità e la protezione della biodiversità.
