La situazione nei Territori occupati palestinesi e a Gaza è più drammatica che mai. Le parole di Francesca Albanese, giurista delle Nazioni Unite, suonano come un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. \”Da tre mesi non entra né cibo, né medicine, né acqua\”, racconta, mentre il dramma di 1,8 milioni di persone si consuma in un silenzio assordante. Non crederai a quello che sta accadendo e a come il mondo stia reagendo a questa crisi umanitaria, che merita la nostra massima attenzione. È ora di aprire gli occhi.
La denuncia di un genocidio
Albanese non ha peli sulla lingua. Il suo ultimo rapporto è una dura accusa contro Israele, che viene definito responsabile di genocidio in Palestina. \”Il mio mandato è investigare sulle violazioni di diritto internazionale\”, spiega, evidenziando un’occupazione asimmetrica che ha portato a crimini di guerra e contro l’umanità.
I numeri sono agghiaccianti: oltre 600 persone sono morte nel tentativo di ricevere aiuti già scarsi. La distribuzione di acqua e sacchi di farina, realizzata da Stati Uniti e Israele, è considerata dall’esperta un’assurdità che non rispecchia le reali esigenze della popolazione. Ma come possiamo restare indifferenti?
\”L’occupazione è caratterizzata da una violenza permanente e da una sistematica violazione dei diritti fondamentali dei palestinesi\”, continua Albanese. Attraverso le sue ricerche, ha mappato una realtà in cui le colonie israeliane illegali proliferano, le case vengono demolite e le persone sono incarcerate arbitrariamente. È un ciclo di violenza che continua da oltre 50 anni e che sembra non avere fine. È il momento di chiedersi: cosa possiamo fare?
Un appello alla consapevolezza
Ma c’è di più.
Francesca Albanese annuncia che il 3 luglio pubblicherà un nuovo rapporto che esplorerà il tema del capitalismo coloniale. \”Esiste un’intera galassia di aziende e istituzioni che giustificano questa occupazione\”, afferma. Il suo obiettivo è chiaro: far prendere coscienza a tutti noi di questa realtà, per non sentirci impotenti di fronte a un genocidio silenzioso. La sua chiamata all’azione è forte: \”Leggendo e comprendendo il rapporto, possiamo iniziare a fare la nostra parte\”.
La giurista invita a non scoraggiarsi, ma piuttosto a coltivare la cura per il prossimo. \”La Palestina ci sta aiutando a capire il mondo e a riconoscere ciò che dobbiamo cambiare\”. Il suo libro, \”Quando il mondo dorme\”, raccoglie dieci storie toccanti di vita nei territori palestinesi, un modo per dare voce a chi vive ogni giorno in condizioni disumane.
Sei pronto a scoprire queste storie?
La testimonianza di un fotoreporter
Accanto a Francesca Albanese, il fotoreporter Fabio Bucciarelli ha presentato il suo libro fotografico, un viaggio visivo che racconta storie di vita tra Gaza e i Territori occupati. \”Volevo contrastare il revisionismo storico sull’occupazione israeliana\”, spiega Bucciarelli, il cui lavoro si estende dal 2013 al 2024. Attraverso le sue immagini, invita a empatizzare con le vittime di un’occupazione che ha mietuto troppe vite. \”Dobbiamo ringraziare i giornalisti palestinesi che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro\”, sottolinea, dedicando il suo progetto a chi è \”morto per la libertà\”.
In un’epoca in cui il dolore e la sofferenza sembrano distanti, le testimonianze di Albanese e Bucciarelli ci ricordano che la realtà è ben diversa. La loro voce è un invito a riflettere e a non rimanere indifferenti di fronte a una crisi che continua a colpire milioni di vite. Non possiamo permettere che questa verità venga dimenticata. È tempo di agire e di far sentire la nostra voce.