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Controversia sul Copyright: Sei Aziende Sotto Accusa da Parte di Celebri Autori

Sei autori, tra cui un rinomato reporter, hanno avviato azioni legali nei confronti di aziende tecnologiche per l'uso non autorizzato delle loro opere protette.

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Recentemente, un gruppo di sei autori ha avviato un’azione legale contro alcune delle più grandi aziende tecnologiche al mondo, accusandole di violazione del copyright. I soggetti coinvolti in questa controversia includono nomi noti come Google, OpenAI, Meta, Anthropic, Perplexity e xAI. L’accusa principale è che queste aziende abbiano utilizzato copie non autorizzate di opere letterarie per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale generativa.

Il contesto della denuncia

Tra gli autori che hanno firmato la denuncia figura John Carreyrou, reporter investigativo del New York Times. Insieme a lui, hanno aderito Lisa Barretta, Philip Shishkin, Jane Adams, Matthew Sacks e Michael Kochin. Questi scrittori hanno deciso di agire individualmente, poiché il Copyright Act degli Stati Uniti consente di richiedere un risarcimento per ogni violazione.

Tale scelta è stata motivata dalla volontà di evitare i risarcimenti, spesso ridotti, che si ottengono nelle cause di tipo class action.

Le implicazioni legali

Il procedimento legale è stato avviato in un tribunale californiano e si tratta di un caso di notevole importanza. In precedenti simili, come quello contro Anthropic, il giudice ha stabilito un risarcimento di circa 3.000 dollari per ogni violazione. Questa cifra rappresenta solo il 2% dell’importo massimo previsto dalla legge, che può arrivare fino a 150.000 dollari. Una sentenza di questo tipo potrebbe quindi configurarsi come una vittoria per l’azienda, piuttosto che per gli autori.

Le accuse specifiche

Nella denuncia, gli autori sostengono che le aziende coinvolte abbiano scaricato libri pirata da diverse biblioteche digitali illegali, come LibGen, Z-Library e OceanofPDF.

Queste versioni digitali non autorizzate sono state utilizzate per l’addestramento dei loro modelli di intelligenza artificiale, portando a una duplice violazione dei diritti d’autore.

I modelli di intelligenza artificiale citati

Tra i modelli di intelligenza artificiale menzionati nella denuncia figurano ChatGPT, Claude, Gemini e Grok, insieme a Copilot e GitHub Copilot. Microsoft non è stata inclusa nella denuncia, poiché i suoi chatbot utilizzano i modelli sviluppati da OpenAI. Un portavoce di Perplexity ha dichiarato che la loro piattaforma non indicizza libri, ma non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte degli altri soggetti coinvolti.

Le richieste degli autori

Gli autori coinvolti nella causa hanno presentato diverse richieste. Tra queste, un processo con giuria, la condanna delle sei aziende e un’ingiunzione permanente per fermare l’uso delle copie pirata.

Richiedono anche un risarcimento danni e il rimborso delle spese legali sostenute. Questo non è il primo caso di questo tipo: all’inizio di settembre, due degli autori avevano già denunciato Apple per questioni simili.

Questa vicenda pone interrogativi cruciali riguardo alla legalità dell’utilizzo di opere protette da copyright da parte delle aziende tecnologiche. È fondamentale considerare la necessità di salvaguardare i diritti degli autori nell’ambito dell’innovazione tecnologica. Il dibattito sul bilanciamento tra progresso tecnologico e rispetto della proprietà intellettuale assume oggi un’importanza sempre crescente.

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Scritto da Staff

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