La recente controversia legale tra Automattic e WP Engine ha attirato l’attenzione del settore tech, evidenziando le problematiche legate all’uso dei marchi nel contesto del software open source. Questo scontro, iniziato un anno fa, è incentrato su accuse di violazione del marchio WordPress e pratiche commerciali ingannevoli.
La disputa ha avuto inizio quando Matt Mullenweg, CEO di Automattic, ha deciso di bloccare l’accesso a plugin e temi per gli utenti di WP Engine. Questo gesto è stato motivato dal presunto abuso del marchio WordPress e WooCommerce da parte della società texana, che avrebbe utilizzato i marchi senza pagare le royalties dovute.
Le accuse di Automattic
Automattic ha presentato una controdenuncia il 23 ottobre, sostenendo che WP Engine ha iniziato a utilizzare i termini “The WordPress Company” e “WordPress Engine” dopo un investimento significativo da parte di Silver Lake, una società di private equity.
Secondo Automattic, queste azioni non solo violano i diritti sul marchio, ma minano anche la comunità open source dalla quale WP Engine ha tratto beneficio senza contribuire adeguatamente.
Il cambiamento di nome del plugin
In questo contesto, Automattic ha anche preso il controllo del plugin Advanced Custom Fields (ACF), rinominandolo in Secure Custom Fields. Questo cambiamento è stato interpretato da WP Engine come un abuso di potere, portando la società a denunciare Automattic per concorrenza sleale e diffamazione.
Le difese di WP Engine
Dal canto suo, WP Engine ha risposto alle accuse sostenendo che il suo utilizzo del marchio WordPress è in linea con le pratiche di settore consolidate e rientra nella fair use secondo la legge sui marchi. Un portavoce della compagnia ha affermato che le loro azioni sono state sempre orientate al rispetto degli standard della comunità e che combatteranno quelle che definiscono affermazioni infondate.
WP Engine ha anche fatto riferimento al supporto promesso per l’ecosistema WordPress, dichiarando che avrebbe dedicato il 5% delle sue risorse a tale scopo, anche se Automattic sostiene che ciò non sia mai avvenuto. Questo punto di vista mette in evidenza la differenza di approccio tra le due aziende riguardo al rispetto e al supporto della comunità open source.
Le implicazioni legali
La battaglia legale tra le due aziende non sembra destinata a concludersi rapidamente. Entrambi gli schieramenti si preparano a un lungo processo, con implicazioni significative per la gestione dei marchi nel contesto open source. L’esito di questo conflitto potrebbe avere ripercussioni su come le aziende interagiscono e collaborano all’interno dell’ecosistema WordPress.
In questo scenario, la questione del marchio WordPress diventa cruciale non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intera comunità di sviluppatori e utenti che si basa su questa piattaforma.
La tensione crescente tra stakeholder corporativi e l’etica open source rappresenta una sfida fondamentale per il futuro del software libero.


