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Consultazione del Governo UK sul Riconoscimento Facciale della Polizia: Implicazioni e Prospettive

Il governo del Regno Unito avvia una consultazione sull'impiego del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia, sottolineando l'urgenza di una normativa ben definita.

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Recentemente, il Ministero degli Interni britannico ha avviato una consultazione significativa riguardante l’uso del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia nel Regno Unito. Questo passo è stato annunciato dalla ministra della polizia Sarah Jones e mira a stabilire un quadro giuridico chiaro per l’utilizzo di questa tecnologia controversa.

Il dibattito pubblico sull’impiego del riconoscimento facciale dal vivo (LFR) è stato piuttosto limitato fino ad oggi, nonostante l’aumento della sua applicazione da parte delle forze dell’ordine, iniziato con l’implementazione da parte della Met Police durante il Notting Hill Carnival nel 2016. Il governo ha affermato di avere già un quadro giuridico “completo”, ma ora riconosce la necessità di un approfondimento.

La necessità di un nuovo quadro legale

Il Ministero degli Interni ha sottolineato che, sebbene esista un insieme di normative, questo risulta essere una sorta di “patchwork” che non offre sufficiente fiducia né alle forze di polizia né al pubblico. In effetti, le regole attuali sono descritte come “complicate e difficili da comprendere”.

Per poter comprendere appieno l’uso del riconoscimento facciale nei contesti quotidiani, un cittadino dovrebbe esaminare diversi atti legislativi, oltre a documenti di orientamento della polizia e altre normative specifiche, un compito che risulta oneroso e poco accessibile.

Altre tecnologie biometriche

In aggiunta al riconoscimento facciale, il governo sta considerando l’inclusione di altre tecnologie biometriche e inferenziali, quali il riconoscimento vocale e il rilevamento delle emozioni. Questi strumenti potrebbero potenzialmente aiutare le forze dell’ordine a identificare comportamenti sospetti o situazioni di rischio, come nel caso di individui con intenti suicidi.

Le preoccupazioni della società civile

Organizzazioni per i diritti umani, come Liberty, hanno risposto all’inizio di questa consultazione esprimendo la necessità di fermare l’espansione dell’uso del riconoscimento facciale fino a quando non saranno stabilite delle garanzie adeguate. La loro richiesta include un’approvazione indipendente prima dell’implementazione di tali tecnologie e restrizioni all’uso solo in situazioni di emergenza, come la ricerca di persone scomparse o per prevenire minacce imminenti.

Inoltre, Liberty ha evidenziato che la polizia dovrebbe avvisare il pubblico almeno 14 giorni prima di utilizzare il riconoscimento facciale dal vivo, a meno che non ci siano motivi urgenti per procedere diversamente. La direttrice dell’organizzazione, Akiko Hart, ha dichiarato che è fondamentale garantire i diritti individuali e la privacy dei cittadini.

Le opinioni degli esperti

Altri esperti, come Nuala Polo dell’Ada Lovelace Institute, hanno avvertito che limitarsi a una consultazione riguardante solo la polizia potrebbe creare lacune normative pericolose. Le tecnologie biometriche vengono già utilizzate da aziende private in vari contesti, come nei negozi e nelle scuole, senza una supervisione adeguata.

È cruciale che qualsiasi futura legislazione riguardi l’intero spettro delle tecnologie biometriche, al fine di garantire che vengano utilizzate in modo sicuro e proporzionato. Negli ultimi anni, diversi organi istituzionali hanno richiesto una regolamentazione dell’uso del riconoscimento facciale, evidenziando la necessità di una normativa chiara e coerente.

Verso un futuro più sicuro

La consultazione attualmente in corso potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso l’adozione di un quadro giuridico che bilanci la sicurezza pubblica e i diritti individuali.

Secondo il governo, eventuali nuove leggi potrebbero richiedere fino a due anni per essere approvate dal Parlamento.

Il dibattito pubblico sull’impiego del riconoscimento facciale dal vivo (LFR) è stato piuttosto limitato fino ad oggi, nonostante l’aumento della sua applicazione da parte delle forze dell’ordine, iniziato con l’implementazione da parte della Met Police durante il Notting Hill Carnival nel 2016. Il governo ha affermato di avere già un quadro giuridico “completo”, ma ora riconosce la necessità di un approfondimento.0

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Scritto da Staff

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