Il governo britannico ha recentemente lanciato una consultazione sull’uso del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia. Questa iniziativa, annunciata dalla ministra della polizia Sarah Jones all’inizio di ottobre, ha come obiettivo quello di stabilire un quadro giuridico chiaro e preciso riguardante l’impiego di questa tecnologia controversa.
La consultazione, della durata di dieci settimane, consentirà a cittadini ed esperti di esprimere le proprie opinioni sulla regolamentazione di questa tecnologia, la quale è stata implementata in modo crescente, specialmente dopo il suo utilizzo da parte della Metropolitan Police durante il Notting Hill Carnival nel 2016.
Un quadro giuridico attuale inadeguato
Nonostante la crescita nell’uso del riconoscimento facciale dal vivo (LFR), il dibattito pubblico su questo tema è rimasto limitato.
Il governo ha affermato che esiste già un quadro legale “completo”, ma la realtà è che le normative attuali sono un mosaico di leggi e linee guida che non forniscono né chiarezza né sicurezza per gli agenti di polizia o per i cittadini.
La Home Office ha dichiarato che l’attuale legislazione è “complicata e difficile da comprendere”, richiedendo ai cittadini di navigare attraverso vari documenti legislativi e linee guida nazionali per comprendere l’uso della tecnologia nei luoghi pubblici.
Considerazioni sui diritti civili
In aggiunta, il governo ha comunicato che la consultazione considererà anche l’uso di altre tecnologie biometriche, come il riconoscimento della voce, della corsa e algoritmi per la rilevazione delle emozioni. Queste tecnologie possono aiutare le forze di polizia a identificare comportamenti sospetti o a riconoscere situazioni di crisi tra i cittadini.
Questa discussione più ampia mira a stabilire principi generali applicabili a tutte le tecnologie potenzialmente invasive dei diritti degli individui, ponendo interrogativi su quali siano le circostanze giustificabili per il loro uso.
Le reazioni della società civile
In risposta all’apertura della consultazione, il gruppo per i diritti umani Liberty ha chiesto al governo di interrompere l’espansione dell’uso del riconoscimento facciale da parte della polizia durante il periodo della consultazione. Il gruppo ha delineato specifici meccanismi di salvaguardia per garantire la protezione dei cittadini.
Tra le misure proposte, Liberty suggerisce che l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale debba essere approvato in modo indipendente e limitato a situazioni di emergenza, come la ricerca di persone scomparse o minacce imminenti alla vita.
Inoltre, si richiede che le forze di polizia informino il pubblico con almeno 14 giorni di anticipo prima di utilizzare questi strumenti, salvo casi di urgenza.
Discorso pubblico e trasparenza
Secondo il direttore di Liberty, Akiko Hart, l’introduzione di queste tecnologie di sorveglianza deve essere accompagnata da un rigoroso controllo pubblico. “È deludente che la Home Office inizi una consultazione mentre continua a promuovere un uso più ampio di queste tecnologie”, ha affermato Hart, sottolineando come i dispositivi di riconoscimento facciale possano monitorare ogni movimento dei cittadini.
È emerso che alcuni di questi sistemi sono stati utilizzati per identificare anche minori, suscitando preoccupazioni etiche e legali. La società civile esige che il governo sospenda l’implementazione rapida di queste tecnologie e stabilisca norme chiare per tutelare i diritti dei cittadini.
La necessità di una regolamentazione completa
La consultazione, della durata di dieci settimane, consentirà a cittadini ed esperti di esprimere le proprie opinioni sulla regolamentazione di questa tecnologia, la quale è stata implementata in modo crescente, specialmente dopo il suo utilizzo da parte della Metropolitan Police durante il Notting Hill Carnival nel 2016.0
La consultazione, della durata di dieci settimane, consentirà a cittadini ed esperti di esprimere le proprie opinioni sulla regolamentazione di questa tecnologia, la quale è stata implementata in modo crescente, specialmente dopo il suo utilizzo da parte della Metropolitan Police durante il Notting Hill Carnival nel 2016.1