Negli ultimi tempi, l’attenzione della comunità medica si è concentrata su un nuovo ceppo influenzale, noto come variante K, parte della famiglia del virus A(H3N2). Questa variante ha cominciato a diffondersi rapidamente non solo in Italia, ma anche in altri Paesi, sollevando preoccupazioni per la salute pubblica.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sebbene la circolazione del virus rientri nei limiti stagionali previsti, si è registrato un incremento generale delle infezioni influenzali. Gli esperti attribuiscono questo fenomeno all’inizio della stagione invernale nell’emisfero settentrionale, con un aumento significativo delle infezioni respiratorie acute.
Caratteristiche della variante K
La variante K, identificata come sottoclade J.2.4.1 del virus A(H3N2), presenta mutazioni che la differenziano dai ceppi influenzali precedenti.
Queste modifiche genetiche sono state monitorate dall’agosto 2025, quando si è registrato un incremento della circolazione di questi virus in diverse nazioni.
Sintomi e manifestazioni cliniche
I sintomi associati alla variante K possono risultare più severi rispetto ad altri ceppi, come il A(H1N1). Tra i segni clinici più comuni si evidenziano febbre alta, dolori muscolari intensi, stanchezza, mal di gola, oltre a brividi e naso che cola. È importante notare che, in particolare nei bambini, possono manifestarsi anche vomito e diarrea.
Se non trattata, l’infezione da variante K può portare a complicazioni serie, come otiti, bronchiti e polmoniti, specialmente in soggetti vulnerabili quali anziani, donne in gravidanza e persone con malattie croniche preesistenti.
Efficacia del vaccino antinfluenzale
Le prime analisi suggeriscono che il vaccino antinfluenzale attuale continua a fornire una certa protezione contro il ricovero ospedaliero, sia per i bambini che per gli adulti.
Tuttavia, rimane incerta la sua efficacia contro la malattia clinica per la stagione in corso.
Importanza della vaccinazione
L’OMS sottolinea che, nonostante le variazioni genetiche tra i virus influenzali circolanti e i ceppi presenti nei vaccini, la vaccinazione rimane una strategia fondamentale per proteggere le persone a rischio. La somministrazione del vaccino è particolarmente raccomandata per coloro che presentano un alto rischio di complicanze influenzali, contribuendo a ridurre l’incidenza di malattie gravi.
Il vaccino antinfluenzale è progettato per fornire protezione contro vari ceppi, incluso il A(H3N2) e il A(H1N1). È importante però considerare che la variante K potrebbe ridurre l’efficacia in termini di prevenzione della malattia, pur mantenendo un buon livello di protezione contro forme gravi.
Situazione attuale in Italia
Stando agli ultimi report, l’incidenza delle infezioni respiratorie acute in Italia sta aumentando, con un tasso di 12,4 casi per 1.000 assistiti. I dati mostrano che i più colpiti sono i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, con circa 38 casi per 1.000 assistiti. Questa situazione evidenzia la necessità di monitorare attentamente la diffusione della variante K e di preparare adeguatamente i sistemi sanitari per affrontare un possibile aumento di casi.
La variante K dell’influenza rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, richiedendo un attento monitoraggio e strategie di prevenzione efficaci, come la vaccinazione, per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione. Con la giusta informazione e preparazione, è possibile affrontare questa nuova ondata influenzale con maggiore sicurezza.


