Negli ultimi due decenni, il panorama della sostenibilità nell’ambito della disposizione degli asset IT ha subito una trasformazione radicale. Le tematiche legate alla sostenibilità hanno cominciato a guadagnare attenzione nei vertici aziendali, specialmente con l’introduzione di normative come la Direttiva WEEE nel 2005, che ha segnato un cambiamento significativo nel settore della tecnologia.
Oggi, quasi ogni fornitore si presenta come green, ma questa evoluzione ha portato anche a confusione e pratiche di greenwashing, dove le affermazioni ambientali sono più marketing che sostanza. È fondamentale per i direttori IT imparare a distinguere tra affermazioni genuine e quelle gonfiate.
Riconoscere il greenwashing
Il greenwashing può essere insidioso, ma con un occhio attento, i segnali diventano evidenti. I fornitori che utilizzano frasi vaghe come eco-compatibile o progettato per essere green senza dati a supporto dovrebbero destare sospetti.
Anche i distintivi di carbon neutrality basati su compensazioni piuttosto che su riduzioni reali rappresentano un campanello d’allarme.
Indicatori di allerta
Un altro segnale di allerta è il reporting selettivo: è comune vedere fornitori che celebrano i successi in un’area specifica, ignorando il loro impatto complessivo. Le promesse di net-zero senza traguardi a breve termine sono altrettanto problematiche. Inoltre, nel campo della disposizione degli asset IT, alcuni fornitori pubblicizzano la frantumazione dei dischi rigidi come una pratica sostenibile, trascurando l’anidride carbonica incorporata nei beni distrutti.
Verificare le affermazioni
Per fare chiarezza nel mare di affermazioni ambientali, è cruciale richiedere prove verificabili. I fornitori autentici si allineano a standard riconosciuti e i direttori IT devono sapere quali sono rilevanti. Ad esempio, per i dati relativi al carbonio, è opportuno cercare obiettivi validati dall’Science Based Targets initiative (SBTi) e inventari di gas serra preparati secondo il Greenhouse Gas (GHG) Protocol.
Certificazioni affidabili
Le affermazioni sull’energia devono essere sottoposte alla stessa attenzione. Una dichiarazione di 100% energia rinnovabile dovrebbe essere supportata da contratti di acquisto a lungo termine, non solo da certificati annuali. Per quanto riguarda l’hardware, indicatori credibili includono le valutazioni del ciclo di vita secondo ISO 14040/44, Environmental Product Declarations (EPDs) e certificazioni indipendenti come EPEAT o TCO Certified, che misurano la riparabilità, la riciclabilità e l’uso dei materiali.
Pratiche di reporting sostenibile
Nella rendicontazione della sostenibilità, la verifica indipendente è fondamentale. I rapporti di assicurazione eseguiti secondo ISO 14064-3 sono progettati per testare l’affidabilità dei dati sul carbonio e indicano se l’opinione dell’auditor è limitata o ragionevole. I direttori IT devono chiedere chi ha effettuato l’assicurazione, quali dati sono stati coperti e quale fosse l’ampiezza dello studio.
Anche per le organizzazioni con operazioni internazionali, esistono quadri più ampi da considerare. Standard come e-Stewards e R2v3 sono comunemente utilizzati in Nord America, mentre valutazioni EcoVadis, divulgazioni CDP e allineamento con TCFD forniscono coerenza nelle catene di fornitura a livello globale.
Costruire competenze interne
La capacità di interrogare le affermazioni verdi è essenziale. I team di approvvigionamento e legali dovrebbero ricevere formazione sul Green Claims Code e su come interpretare le dichiarazioni di assicurazione. Le affermazioni significative dei fornitori dovrebbero essere esaminate da gruppi interfunzionali che includono responsabili IT, finanziari e di sostenibilità.
Inoltre, i direttori dovrebbero considerare la creazione di un semplice sistema di punteggio per valutare le offerte, stipulando contratti per garantire la trasparenza con diritti di audit e sanzioni per dichiarazioni errate. Testare le promesse dei fornitori su progetti più piccoli prima di impegnarsi in contratti a lungo termine rappresenta una strategia saggia.
Oggi, quasi ogni fornitore si presenta come green, ma questa evoluzione ha portato anche a confusione e pratiche di greenwashing, dove le affermazioni ambientali sono più marketing che sostanza. È fondamentale per i direttori IT imparare a distinguere tra affermazioni genuine e quelle gonfiate.0