Nell’era dell’intelligenza artificiale, ci troviamo di fronte a un fenomeno che sta riscrivendo le regole del lavoro e della produttività. Immagina un mondo in cui le macchine non solo assistono ma prendono decisioni, e dove il confine tra l’umano e il tecnologico diventa sempre più sfocato. Questa trasformazione, pur promettente, porta con sé una serie di domande e preoccupazioni che meritano attenzione.
Il caos delle parole chiave
Molti leader tecnologici si sentono sopraffatti da una vera e propria “cacofonia” di termini e concetti legati all’intelligenza artificiale. Parole come “AI” e “agente” vengono usate senza un vero significato, creando confusione tra i CIO e i decisori aziendali. “I CIO sono affamati di soluzioni pratiche”, afferma Alan Trefler, fondatore di Pegasystems, “ma in assenza di queste, si avventurano in esperimenti che spesso portano a risultati incerti.”
La resistenza all’adozione dell’AI
Le aziende stanno esplorando modelli linguistici avanzati per ottimizzare i processi, come la sintesi di documenti e la generazione di report. Tuttavia, la riluttanza a delegare operazioni cruciali all’intelligenza artificiale è palpabile. La paura di un sistema che è difficile da comprendere e che può generare risultati inaspettati ostacola il suo utilizzo in ambiti decisionali critici.
Un approccio diverso all’AI
Invece di affidarsi a agenti AI che operano in tempo reale, Pegasystems propone un modello in cui l’intelligenza artificiale svolge un lavoro preparatorio. Gli esperti aziendali possono così co-progettare processi che migliorano l’efficienza senza rischiare l’imprevedibilità. Questo approccio non solo offre maggiore controllo, ma permette anche di rispettare le normative, garantendo processi equi e trasparenti.
Le sfide dei modelli linguistici
Trefler mette in guardia su alcuni dei limiti dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), evidenziando il loro consumo energetico e la loro dipendenza dai dati di addestramento. Un piccolo cambiamento nelle istruzioni può portare a risultati radicalmente diversi, sollevando interrogativi sulla loro affidabilità. In un esempio, un’applicazione bancaria potrebbe, a causa di un’interpretazione errata, modificare tassi d’interesse senza una base legale solida.
Il futuro del lavoro e la sostenibilità
Il crescente utilizzo dell’AI avrà un impatto significativo sul mercato del lavoro. Professioni come quella del traduttore potrebbero diventare obsolete entro il 2027, mentre l’AI continua a migliorare nel tradurre linguaggi parlati e scritti. Tuttavia, questa evoluzione non è solo una sfida, ma anche un’opportunità per ripensare come lavoriamo e come le tecnologie possono aiutarci a essere più sostenibili.
Collaborazioni strategiche
Pegasystems prevede di lavorare più a stretto contatto con integratori di sistema per ampliare la propria offerta di servizi AI. Con l’iniziativa “Powered by Pega Blueprint”, le aziende possono implementare versioni personalizzate dei loro strumenti di sviluppo, promuovendo un’adozione più ampia e una maggiore efficienza nei processi aziendali.
Un futuro da scrivere insieme
In questo panorama in rapida evoluzione, la storia di Iris, un’agente AI di Pegasystems, rappresenta un esempio affascinante di come l’intelligenza artificiale possa integrarsi nel mondo del lavoro. Con il suo approccio innovativo e le sue capacità, Iris ha dimostrato che, sebbene le sfide siano molte, le opportunità di crescita e di evoluzione sono infinite. La vera domanda è: siamo pronti a scrivere questo futuro insieme, abbracciando le possibilità e affrontando le sfide con coraggio e creatività?