Negli ultimi anni, l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) ha rappresentato un’opportunità significativa per le aziende. Tuttavia, non tutte le organizzazioni stanno ottenendo il massimo dai loro investimenti in AI. Secondo fonti ufficiali, solo una frazione delle aziende ha raggiunto risultati tangibili dalle loro iniziative AI. Questo articolo esplorerà i fattori chiave che separano le aziende di successo da quelle che non riescono a capitalizzare sull’AI.
I fatti
La ricerca di Boston Consulting Group (BCG) ha coinvolto 1.250 aziende a livello globale, rivelando che circa il 60% di esse non sta ottenendo alcun valore significativo dalle proprie iniziative AI. Queste aziende, nonostante gli investimenti considerevoli, riportano guadagni minimi sia in termini di fatturato che di riduzione dei costi.
D’altro canto, il 35% delle aziende intervistate sta ampliando i propri sforzi e comincia a vedere dei ritorni, ma molti riconoscono di non muoversi con la sufficiente velocità o determinazione.
Le aziende future-built
Un gruppo ristretto, rappresentato dal 5% delle aziende, è emerso come leader nel campo dell’AI. Queste aziende, definite da BCG come “future-built”, hanno adottato un approccio che pone l’AI al centro della loro strategia. Hanno superato le fasi iniziali di automazione e i progetti pilota, abbracciando un modello operativo AI-first. Questo approccio ha consentito loro di ripensare e reinventare i processi aziendali in modo completo.
Il ruolo della leadership e del talento
Le aziende che si sono distinte nel panorama AI tendono ad avere un forte sostegno da parte della direzione.
BCG ha osservato che queste organizzazioni lavorano su visioni a lungo termine per l’AI, supportate da un piano di esecuzione chiaro e finanziato. Il coinvolgimento attivo del top management è un fattore cruciale; quasi tutte le aziende future-built segnalano un impegno profondo da parte dei dirigenti, rispetto a solo 8% delle aziende meno performanti.
Investire nel capitale umano
Un altro elemento fondamentale per il successo nell’implementazione dell’AI è l’investimento nel capitale umano. Le aziende più avanzate non solo reclutano talenti specializzati, ma si dedicano anche alla formazione continua del personale. Questo approccio consente di affrontare le sfide che derivano dalla collaborazione tra esseri umani e AI, promuovendo un ambiente di lavoro sinergico che valorizza entrambi.
La tecnologia come leva strategica
Dal punto di vista tecnologico, le aziende leader nell’AI hanno sviluppato un’architettura tecnologica flessibile e modulare. BCG sottolinea l’importanza di avere una base dati solida, che integri piattaforme AI centralizzate e agenti riutilizzabili. Questo approccio consente un’accessibilità governata a dati aziendali affidabili, essenziali per il successo delle operazioni AI.
Il valore degli agenti AI
La ricerca prevede che gli agenti AI rappresenteranno una quota crescente del valore generato dall’AI, passando dal 17% nel 2025 al 29% entro il 2028. Le aziende future-built stanno già destinando circa il 15% del loro budget AI a questi agenti, creando un divario di valore significativo rispetto ai concorrenti più lenti.
Il successo delle iniziative AI nelle aziende non è casuale, ma il risultato di una strategia ben congegnata che combina leadership forte, investimenti nel capitale umano e un’infrastruttura tecnologica adeguata. Le aziende che riescono a implementare un approccio AI-first possono aspettarsi di vedere un impatto positivo sia sul loro fatturato che sulla loro redditività nel lungo periodo.