Come far fallire il tuo progetto digitale in modo semplice (se nbìon sai cos’è l’e-leadership)

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Qualche tempo fa, un caro amico, mi chiese di partecipare a una riunione interna della sua azienda. Aveva deciso di migliorare la comunicazione della sua società sul web e il suo IT manager aveva chiesto varie offerte, solo che il mio amico si trovava in difficoltà nello scegliere quella giusta per loro.Arrivai puntuale alla riunione, non avevo presentato offerte e non avevo alcun interesse personale. L’amministratore delegato, il mio amico, mi presentò come suo consulente personale. La sala riunioni, come in ogni grande azienda, era stracolma di persone. Direttori marketing, direttori commerciali, direttori della comunicazione e c’era anche lui, la figura mitologica, l’IT manager.

Cominciai con le mie domande, prima ancora di analizzare le offerte, volevo sapere cosa era stato chiesto alle varie agenzie.1.

Gli obiettivi che si volevano raggiungere;2. La tempistica;3. L’analisi interna aziendale:4. Le figure/dipartimenti interni coinvolti;5. Il budget;6. Il responsabile del progetto.

(Queste sono alcune delle domande che dovresti porti prima di chiedere esternamente un’offerta).

Come sospettavo, il responsabile del progetto era l’IT manager perché era quello che capiva di computer. Aveva condotto lui l’analisi e aveva preparato la richiesta sulla quale le varie agenzie avevano proposto le loro offerte. Era una richiesta lacunosa, fumosa, e prettamente tecnica. Gli obiettivi erano tipo “vogliamo la pace nel mondo”, il budget non era presente, la tempistica “pronto per ieri”, l’analisi interna aziendale mancava, figure/dipartimenti interni coinvolti, lui.

Le agenzie coinvolte, tranne una, erano tutte società che di web non capivano proprio nulla.

Erano fornitori o ex fornitori di gestionali amministrativi o di hardware che, tra i vari servizi offerti, proponevano anche siti web. Tutti questi proponevano CMS proprietari, in alcuni casi sviluppati da loro.

L’unica agenzia che si occupava solo di web aveva proposto un CMS open source, WordPress.

Letto e approfondito le varie offerte ricevute, ho chiesto all’IT manager di relazionarci tutti e di fare la sua classifica.

Piccolo inciso, l’agenzia che si occupa solo di web era stata invitata dalla responsabile della comunicazione, l’ho saputo solo dopo e ho anche scoperto che questa cosa aveva irritato moltissimo l’IT manager.

In circa un’ora di esposizione, 45 minuti sono stati dedicati a distruggere l’agenzia che ha proposto WordPress e WordPress stesso, riportando tutte le critiche portate dalle altre agenzie/società:

1.

WordPress è gratuito e quindi non vale nulla;2. Serve solo per fare i blog dei ragazzini;3. Non scala, non può reggere grande traffico;4. Essendo open source non è sicuro perché tutti possono scoprire i bug di sicurezza;5. Non è professionale.

Il restante quarto d’ora l’ha impiegato a magnificare la società che aveva scelto lui, che poi era la stessa che già forniva l’hardware all’azienda e che aveva proposto l’offerta, economicamente, più vantaggiosa.

Sono preparato a queste obiezioni, ho sempre una slide pronta che le smonta nel tempo che la cerco, la proietto e la spiego. Cinque minuti.

Smontate le obiezioni ho spiegato che parlare male di un altro prodotto/azienda, invece che spiegare al meglio le qualità del proprio prodotto è una manifesta dichiarazione d’inferiorità.Finiti i convenevoli, ho consigliato di congelare il tutto, preparare un progetto come si deve e poi scegliere le agenzie/società cui chiedere il preventivo con criteri completamenti diversi. Ho anche suggerito di sfruttare quest’occasione per cominciare un percorso formativo per il management per arrivare ad avere delle ottime competenze di e-leadership.Sul sito di AGID (Agenzia per l’Italia digitale) puoi leggere a questo link cosa sono e perché sono fondamentali.

Le competenze di e-leadership, o e-business, sono le capacità di utilizzare al meglio le tecnologie digitali all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione e di introdurre innovazione digitale nello specifico settore di mercato in cui si opera.Le competenze digitali si integrano strettamente con le competenze trasversali tipiche del leader e con le competenze specifiche di settore. Esse includono anche le “competenze digitali per il lavoro”, che devono essere possedute da tutti i lavoratori, poiché tutti i lavori richiedono la capacità di utilizzare le tecnologie digitali.Si tratta di competenze necessarie sia nel settore privato che nel settore pubblico, entrambi in profonda trasformazione.

L’e-leader è in grado di sfruttare le tecnologie digitali per definire e concretizzare progetti di innovazione digitale.

La sua professionalità è il risultato di un’integrazione continua di competenze apprese nei percorsi formativi o acquisite nel percorso lavorativo.

Avere competenze digitali non significa che devi saper configurare un pc, una stampante, utilizzare excel o scrivere un programma. Avere competenze digitali significa sapere cos’è un foglio elettronico, cos’è un CMS (content management system, gestore di contenuti), sapere quali sono i più utilizzati e cosa possono fare. Significa avere una cultura digitale e acquisire le conoscenze utili per impostare e pianificare i tuoi progetti. Acquisendo le competenze digitali sarai in grado di non farti più fregare, di non buttare i tuoi soldi e soprattutto non sarai dipendente da altri.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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