La procedura di switching, completamente gratuita per legge, richiede mediamente 30-60 giorni ma presto si ridurrà a sole 24 ore grazie alle nuove direttive europee.
Scopriamo passo dopo passo come ottimizzare il passaggio al nuovo gestore senza interruzioni di servizio, analizzando documenti necessari, tempistiche reali e diritti garantiti dall’Autorità.
Documenti necessari e verifica preliminare per il cambio fornitore
Prima di avviare qualsiasi procedura di cambio, risulta fondamentale recuperare i codici identificativi delle forniture: il POD per l’energia elettrica e il PDR per il gas, entrambi reperibili sulla prima pagina della bolletta o direttamente sul display del contatore elettronico.
La documentazione richiesta comprende carta d’identità e codice fiscale dell’intestatario, l’ultima bolletta ricevuta per verificare i consumi annui effettivi, e l’IBAN bancario qualora si desideri attivare l’addebito diretto sul conto corrente.
Un controllo preliminare del contratto attualmente attivo permette di verificare l’eventuale presenza di vincoli temporali o clausole particolari, elementi che potrebbero influenzare i tempi del passaggio ma che non impediscono comunque l’esercizio del diritto di scelta del fornitore più conveniente.
La procedura completa per cambiare gestore energia: tutti i passaggi
Per cambiare gestore è necessario sapere in anticipo quale tariffa desideri attivare. Il metodo migliore è quello di cercare offerte luce e gas su Google o altro motore di ricerca web e confrontare le varie tariffe disponibili sui siti ufficiali dei gestori o attraverso i portali comparatori. Appena trovata l’offerta che desideri, allora puoi procedere con il cambio gestore.
Il processo di cambio inizia con la sottoscrizione del nuovo contratto, operazione effettuabile online in pochi minuti, telefonicamente con registrazione vocale, oppure presso i punti vendita fisici del fornitore scelto, dove un consulente può guidare nella compilazione della modulistica.
Una volta perfezionato l’accordo, il nuovo fornitore gestisce autonomamente l’intera procedura di switching, comunicando la cessazione al precedente gestore attraverso il Sistema Informativo Integrato (SII) e coordinando il passaggio con il distributore locale di zona.
Durante questa fase transitoria, che dura mediamente 4-8 settimane, il cliente continua a ricevere regolarmente energia dal vecchio fornitore fino alla data di effettivo cambio, momento in cui riceverà l’ultima bolletta di chiusura con il conguaglio dei consumi finali.
Tempi di attivazione del nuovo contratto: quando diventa effettivo il cambio
L’attivazione della nuova fornitura avviene sempre il primo giorno del mese, a condizione che il fornitore abbia inviato la richiesta di switching al Sistema Informativo Integrato entro il giorno 10 del mese precedente, altrimenti il passaggio slitta automaticamente di 30 giorni.
Per i contratti stipulati a distanza (online o telefonicamente) vige il diritto di ripensamento di 14 giorni, periodo durante il quale il cliente può recedere senza penali, anche se è possibile richiedere espressamente di rinunciarvi per accelerare l’attivazione.
Una novità importante riguarda la voltura con cambio fornitore contestuale, procedura che permette di modificare l’intestatario e il gestore simultaneamente in soli 5-7 giorni lavorativi, particolarmente utile in caso di trasloco o subentro in un’abitazione già allacciata.
Costi del cambio fornitore: quando è gratis e possibili eccezioni
La normativa ARERA stabilisce la completa gratuità del cambio fornitore per tutti i clienti domestici e le piccole imprese, vietando espressamente l’applicazione di penali o costi di disattivazione da parte del gestore uscente.
Esistono tuttavia alcune voci di spesa accessorie come l’imposta di bollo da 16 euro per contratti cartacei (evitabile optando per la documentazione digitale), eventuali depositi cauzionali richiesti dal nuovo fornitore, e il saldo finale dell’ultima bolletta con conguaglio.
Un’attenzione particolare merita la verifica di eventuali vincoli contrattuali temporali sottoscritti con il precedente fornitore: alcune offerte promozionali prevedono infatti una durata minima di 12 o 24 mesi, il cui mancato rispetto potrebbe comportare il pagamento di penali precedentemente accettate.
Diritti e garanzie durante lo switch: cosa sapere per cambiare senza rischi
L’Autorità garantisce la continuità assoluta della fornitura durante tutto il processo di cambio, senza alcuna interruzione nell’erogazione di energia elettrica o gas, né necessità di interventi tecnici sul contatore o sugli impianti domestici.
Il consumatore mantiene il diritto di recesso gratuito in qualsiasi momento, può confrontare liberamente le offerte sul mercato attraverso il Portale Offerte di ARERA, e riceve sempre comunicazione scritta con la data esatta di attivazione della nuova fornitura.
Dal gennaio 2025 sono state introdotte tutele rafforzate contro il telemarketing aggressivo: obbligo di conferma scritta per i contratti telefonici, divieto di attivazioni non richieste, e procedure semplificate per segnalare eventuali irregolarità all’Autorità competente.
Il cambio fornitore rappresenta oggi uno strumento concreto per ottimizzare i costi energetici domestici, con un risparmio medio annuo che può superare i 200 euro per famiglia.
La semplicità della procedura, unita alle garanzie normative e all’assenza di costi, rende il passaggio a condizioni contrattuali più vantaggiose un’opportunità accessibile a tutti.
Con l’imminente introduzione dello switching in 24 ore previsto per il 2026, il mercato energetico italiano si prepara a diventare ancora più dinamico e competitivo, offrendo ai consumatori strumenti sempre più rapidi per scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze.


