Un cambiamento evolutivo sorprendente
Negli ultimi anni, i colibrì di Anna (Calypte anna) hanno mostrato un adattamento sorprendente alla vita urbana. Questi uccelli, originari del Nord America, stanno modificando la loro anatomia in risposta alla proliferazione di abbeveratoi artificiali costruiti dall’uomo. Secondo recenti studi, le dimensioni e la forma del loro becco sono cambiate significativamente, permettendo loro di accedere più facilmente a fonti di nutrimento create dall’uomo.
Il becco: un adattamento cruciale
Tradizionalmente, i colibrì possiedono un becco lungo e sottile, ideale per estrarre il nettare dai fiori. Tuttavia, con l’aumento degli abbeveratoi, i colibrì di Anna hanno sviluppato becchi più lunghi e robusti, che si adattano meglio a questi dispenser di acqua zuccherata. Questo cambiamento morfologico suggerisce che i colibrì trovano più nutrimento in queste fonti artificiali rispetto al nettare naturale, un fenomeno che potrebbe indicare un’evoluzione verso una vita commensale con gli esseri umani.
Un fenomeno in crescita
La ricerca ha rivelato che le popolazioni di colibrì di Anna sono aumentate in concomitanza con la crescita delle aree urbane. I ricercatori hanno analizzato dati di avvistamenti e campioni museali risalenti a oltre 160 anni, scoprendo che i maschi stanno sviluppando becchi più appuntiti per competere per l’accesso agli abbeveratoi. Questo adattamento rapido è stato osservato in un arco di tempo relativamente breve, suggerendo che i colibrì possono modificarsi rapidamente in risposta ai cambiamenti ambientali.
Implicazioni per la biodiversità urbana
Il fenomeno dei colibrì di Anna che si adattano alla vita urbana non è isolato. Altri uccelli, come i piccioni, hanno già dimostrato come le specie possano prosperare in ambienti urbani. I piccioni, originariamente abitanti delle zone rocciose, si sono adattati alla vita in città, approfittando delle risorse disponibili senza danneggiare l’ambiente umano.
Questo tipo di commensalismo potrebbe diventare sempre più comune man mano che le città si espandono e le specie animali trovano nuovi modi per interagire con gli esseri umani.