La Commissione europea sta accelerando le proprie iniziative per potenziare la filiera dei semiconduttori, puntando a realizzare un Chips Act 2.0. Questa revisione del decreto, previsto per essere presentato entro Pasqua 2026, mira a raddoppiare la produzione di microchip in Europa entro il 2030, aumentandone la quota di mercato.
Attualmente, l’Europa occupa solo il 10% della produzione globale di microchip, un dato che evidenzia la necessità di un intervento deciso per colmare il divario rispetto a Stati Uniti, Cina e Taiwan, che detengono rispettivamente il 19%, 18% e 13%.
Obiettivi del Chips Act 2.0
L’attuale legislazione ha già avviato importanti iniziative, come sovvenzioni per circa 3,3 miliardi di euro destinate alla filiera, e ha autorizzato sette piani di aiuti statali per un valore complessivo di 31,5 miliardi di euro.
Questi progetti sono fondamentali per attrarre investimenti e garantire una produzione efficace, ma è chiaro che è necessario un ulteriore ampliamento delle misure.
Supporto alle startup e alla progettazione
Tra le novità in discussione nel Chips Act 2.0 ci sono misure specifiche per il sostegno delle startup e l’implementazione di una piattaforma per il design dei semiconduttori, nota come EU chip design platform. Questo strumento, gestito da dodici enti pubblici, si propone di ottimizzare le risorse per la progettazione e la produzione di chip avanzati.
Procedure semplificate e nuove opportunità di finanziamento
Alle nuove misure si aggiungono proposte per semplificare le procedure burocratiche e la possibilità di accedere a progetti strategici attraverso aiuti diretti. Tali iniziative sono pensate per stimolare l’innovazione e l’espansione della rete di produzione europea.
Consultazione pubblica e feedback delle aziende
La Commissione ha avviato una consultazione pubblica che ha già raccolto oltre 209 contributi da parte di aziende e Stati membri. Organizzazioni come Digital Europe hanno sottolineato l’importanza per l’Europa di non puntare solo sull’autosufficienza, ma di diventare un leader globale nel settore delle tecnologie critiche.
Progetti e investimenti europei nel settore dei semiconduttori
Attualmente, sette progetti di produzione di microprocessori sono già avviati sotto il Chips Act. La Francia e la Germania hanno investito in alleanze strategiche e in espansioni di impianti, come la joint venture tra STMicroelectronics e GlobalFoundries, e l’ampliamento di produttori come Infineon e GlobalFoundries.
In Italia, STMicroelectronics ha in programma di sviluppare due impianti a Catania dedicati al carburo di silicio, ricevendo anche un sostegno significativo dalla Banca europea degli investimenti.
Inoltre, Silicon Box sta per avviare un polo di packaging avanzato in Novara, rappresentando un ulteriore passo verso la modernizzazione della filiera.
Le sfide future e la necessità di professionisti qualificati
Nonostante i progressi, l’Europa deve affrontare la carenza di professionisti nel settore, con una previsione di mancanza di 65.000 esperti entro il 2035. Questo gap formativo richiede un intervento urgente per garantire che le fabbriche siano dotate di personale qualificato.
In un contesto globale sempre più competitivo, l’Europa deve affrontare sfide emergenti da paesi come l’India e le nazioni del sud-est asiatico, che stanno rapidamente aumentando le loro capacità produttive. La risposta dell’Europa deve essere rapida e incisiva per non rimanere indietro.

