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Cheri: la tecnologia che trasforma la sicurezza informatica nel 2025

La tecnologia Cheri sta per cambiare il modo in cui proteggiamo i nostri sistemi informatici.

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Immagina di navigare nel vasto mare di Internet, circondato da incertezze e minacce invisibili. Ogni giorno, migliaia di attacchi informatici mettono a rischio la nostra sicurezza e quella delle infrastrutture critiche. In questo contesto, l’innovazione diventa non solo una necessità, ma una vera e propria missione. Ecco perché la tecnologia Cheri, sviluppata da SCI Semiconductors, sta emergendo come una speranza concreta contro le vulnerabilità legate alla memoria, che rappresentano il 70% degli attacchi cibernetici.

Il progetto Cheri: una risposta concreta alle minacce

La tecnologia Cheri, che ha le sue radici in un progetto congiunto tra l’Università di Cambridge e SRI International, è progettata per affrontare le problematiche di sicurezza informatica in modo innovativo. Ciò che la distingue è la sua capacità di compartimentare ogni pezzo di dati e risorse di sistema, stabilendo regole di accesso specifiche.

Questo approccio non solo limita le azioni indesiderate dei programmi, ma rende anche più difficile per i malintenzionati sfruttare le vulnerabilità.

Un investimento significativo per il futuro

Il governo britannico ha deciso di scommettere su questa tecnologia, assicurando un finanziamento dal programma di sfruttamento della tecnologia della difesa (DTEP) per supportare lo sviluppo dei servizi basati su Cheri. SCI Semiconductors, insieme a Ultra, un fornitore di tecnologia per la difesa, sta lavorando per garantire che i sistemi di comunicazione e controllo attivi siano più robusti e sicuri contro gli attacchi informatici. Haydn Povey, CEO di SCI, sottolinea l’importanza di questo progetto: “Con oltre il 70% delle vulnerabilità critiche legate a problemi di sicurezza della memoria, è chiaro che dobbiamo affrontare questa debolezza sistemica.”

Il potenziale di Cheri: oltre la sicurezza

Ma Cheri non si limita a proteggere i sistemi militari. La tecnologia ha il potenziale di offrire una protezione significativamente migliorata per vari settori, compresa l’infrastruttura nazionale critica. Con circa 136 aziende coinvolte e quasi 1.000 persone impiegate nell’area di Cambridge, il progetto sta guadagnando slancio e credibilità.

Verso un’adozione più ampia

Il Dipartimento per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia (DSIT) ha annunciato un’iniziativa per promuovere l’adozione della tecnologia Cheri, supportata da un fondo multimilionario. L’obiettivo è portare prodotti e servizi commercialmente sostenibili sul mercato, formando al contempo professionisti e ingegneri sulla sicurezza della memoria. In questo modo, il governo britannico punta a colmare le lacune esistenti e a garantire che Cheri possa essere utilizzato in applicazioni del mondo reale.

Riflessioni sul futuro della sicurezza informatica

In un’epoca in cui le minacce cibernetiche sono sempre più sofisticate, la tecnologia Cheri rappresenta un faro di speranza. La sua capacità di proteggere i dati e le risorse informatiche potrebbe non solo salvaguardare le infrastrutture critiche, ma anche trasformare radicalmente il modo in cui pensiamo alla sicurezza informatica. È un viaggio che vale la pena intraprendere, un passo verso un futuro più sicuro e resiliente.

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Scritto da Staff

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