Castel San Giovanni, situata nella provincia di Piacenza, rappresenta un punto strategico nel panorama della logistica europea, soprattutto per il colosso dell’e-commerce Amazon. Questo luogo ha visto la nascita del primo centro di distribuzione italiano nel 2011, ma oggi si evolve in modo significativo. Il sito, ribattezzato MXP5, si trasforma nel primo centro resi dedicato esclusivamente alla gestione delle restituzioni dei clienti, segnando un cambio di paradigma nella logistica aziendale.
Un nuovo inizio per la logistica di Amazon
Il centro MXP5 non è solo un magazzino, ma un vero e proprio laboratorio di innovazione dove gli oggetti restituiti trovano una seconda vita. Con un personale di circa 1.300 dipendenti assunti a tempo indeterminato, l’azienda punta a rendere il processo di reso più efficiente e sostenibile.
Fabio Procopio, il General Manager del sito, afferma che si tratta di un investimento non solo in tecnologia, ma anche e soprattutto in persone.
Riorganizzazione del processo di gestione dei resi
La ristrutturazione del centro ha portato all’implementazione di nuove tecnologie e all’ottimizzazione delle procedure. I resi provenienti da tutte le province italiane vengono ora centralizzati in questo hub, permettendo di ridurre i trasporti e le emissioni inquinanti. Inoltre, un sistema di smistamento innovativo garantisce una gestione più rapida e controllata dei prodotti restituiti, facilitando il loro reinserimento nel circuito commerciale.
La valorizzazione delle competenze e del personale
Nel magazzino di Castel San Giovanni, un mix di professionalità diverse collabora ogni giorno. La presenza di ingegneri, linguisti e operatori di magazzino crea un ambiente di lavoro dinamico e stimolante.
Amazon investe costantemente nella formazione del personale, offrendo programmi di crescita e opportunità di sviluppo professionale, tra cui il programma Career Choice, che copre fino al 100% dei costi per corsi di formazione e specializzazione.
Condizioni lavorative competitive
A partire dal 2025, il salario mensile per i nuovi assunti sarà di 1.876 euro lordi, un aumento dell’8% rispetto al minimo stabilito dal contratto collettivo nazionale. A questa cifra si aggiungono benefit come assicurazione sanitaria e buoni pasto, rendendo Amazon uno dei datori di lavoro più competitivi nel settore della logistica.
Un processo di valutazione accurato
Ogni prodotto restituito passa attraverso un processo di valutazione dettagliato. Inizialmente, i resi vengono aperti e catalogati, e gli operatori eseguono controlli di qualità.
Questo approccio aumenta la responsabilità individuale e migliora la qualità del lavoro. La tecnologia supporta, ma la valutazione finale è sempre in mano a un operatore umano, il quale determina se un prodotto è in condizioni vendibili o se necessita di ulteriori interventi.
Per i dispositivi elettronici, il processo è ancora più rigoroso: vengono eseguiti test di funzionamento e cancellazione dei dati per garantire la sicurezza e la privacy. I prodotti vengono quindi smistati verso diverse destinazioni: alcuni tornano in vendita come nuovi, altri vengono catalogati come usati o ricondizionati.
Impatto ambientale e sostenibilità
Amazon ha dichiarato il suo impegno verso un modello di economia circolare, dove il riciclo è l’ultima opzione. L’obiettivo è ridurre gli sprechi e prolungare la vita dei prodotti, contribuendo così a una diminuzione delle emissioni di CO₂.
Il processo di reso, che potrebbe sembrare semplice, è in realtà un meccanismo complesso che richiede coordinazione e precisione, consentendo agli oggetti di ricominciare un nuovo ciclo di vita.
In conclusione, il centro di Castel San Giovanni non è solo un punto di raccolta per i resi, ma un esempio di come Amazon stia trasformando il suo approccio alla logistica, valorizzando le persone e puntando sulla sostenibilità. Qui, tra nastri trasportatori e ceste di prodotti, si crea un sistema dove ogni restituzione ha il potenziale di generare nuove opportunità.

