Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato una diminuzione preoccupante del numero di medici di medicina generale e pediatri. Questo fenomeno, avvertito in modo crescente, è stato recentemente evidenziato dalla Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, con dati agghiaccianti che sollevano interrogativi sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
Un calo allarmante dei professionisti sanitari
Secondo l’ultimo Annuario statistico del Servizio sanitario nazionale, pubblicato dal ministero della Salute, dal 2009 il numero di medici di famiglia è diminuito di 17,8%, passando da 46.000 a meno di 38.000 unità. Anche il numero dei pediatri ha subito un decremento, con una riduzione del 12,8%. Questo calo è stato in parte attenuato dall’inverno demografico, che ha portato a una diminuzione della popolazione under 18, ma la situazione rimane critica.
Conseguenze della diminuzione dei medici
Il numero sempre minore di medici di famiglia si traduce in un aumento del carico di lavoro per i professionisti rimasti, un medico di medicina generale ha dovuto gestire in media 1.335 pazienti, mentre i pediatri si sono trovati a seguire circa 936 bambini. Nonostante l’Accordo collettivo nazionale stabilisca un massimo di 1.500 assistiti per medico, molti superano di gran lunga questo limite, creando una situazione insostenibile.
Invecchiamento della forza lavoro medica
Un altro aspetto preoccupante è l’invecchiamento della popolazione di medici, solo il 4,46% dei medici di medicina generale aveva conseguito la laurea negli ultimi sei anni, e solo lo 0,55% dei pediatri aveva terminato gli studi da meno di due anni.
Questo significa che la maggior parte dei professionisti è vicina al pensionamento, con oltre il 68,5% dei medici di famiglia che ha conseguito la laurea almeno 27 anni fa.
Disparità regionali nella disponibilità di medici
La situazione varia notevolmente da regione a regione. In Lombardia, per esempio, il 74% dei medici supera il numero massimo di assistiti, mentre in Molise questa percentuale scende al 21,6%. Questa disparità evidenzia come alcune aree del paese siano particolarmente colpite dalla mancanza di medici, con conseguenze dirette sulla qualità dell’assistenza sanitaria.
Implicazioni per il futuro della sanità in Italia
La crisi dei medici di famiglia e pediatri non è solo un problema attuale, ma rappresenta una grave minaccia per il futuro della sanità in Italia.
Con 5 milioni di cittadini già privi di un medico di riferimento, è fondamentale che il governo e le autorità sanitarie adottino misure efficaci per attrarre e mantenere nuovi professionisti nel settore. La mancanza di medici non solo compromette l’accesso alle cure, ma può anche influenzare negativamente la salute pubblica nel lungo termine.
Inoltre, è necessario considerare l’importanza di investire nella formazione di nuovi medici e nel miglioramento delle condizioni lavorative per quelli in servizio. Solo così si potrà garantire un sistema sanitario efficace e sostenibile per le generazioni future.


