Il mondo della sicurezza informatica è in continua evoluzione e, purtroppo, il burnout tra i responsabili della sicurezza informatica è diventato un problema sempre più rilevante. I CISO, ovvero i Chief Information Security Officers, si trovano spesso a dover affrontare una serie di sfide che mettono a dura prova non solo la loro competenza tecnica, ma anche il loro benessere personale.
Questa crisi non è solo una questione di stress individuale, ma riflette un contesto più ampio in cui le aspettative sono cresciute in modo esponenziale senza un adeguato supporto. I CISO operano in un ambiente in cui il loro ruolo è spesso frainteso, e le risorse a disposizione sono limitate.
Le radici del burnout tra i CISO
La crescita del burnout tra i professionisti della cybersecurity può essere attribuita a diversi fattori.
Uno dei principali è la disconnessione culturale che esiste tra le funzioni di sicurezza e il resto dell’organizzazione. Spesso, i CISO vengono promossi da ruoli tecnici e si trovano a dover gestire compiti strategici senza aver ricevuto una formazione adeguata in leadership e comunicazione.
Una visione distorta del ruolo
Molti considerano i CISO come esperti tecnici di alto livello, ma in realtà il loro lavoro richiede anche una forte componente di strategia e governance. Questo malinteso porta a aspettative irrealistiche e a una mancanza di supporto, creando un ciclo vizioso in cui i CISO si sentono sempre più isolati e sovraccarichi.
Il ruolo del lavoro remoto nel burnout
La pandemia ha accentuato ulteriormente questa situazione. Con il passaggio al lavoro remoto, i CISO hanno perso l’opportunità di interazioni informali che spesso favorivano la collaborazione e l’innovazione.
Le conversazioni spontanee sono state sostituite da riunioni programmate, riducendo il senso di comunità e aumentando il senso di isolamento.
Strategie per affrontare il burnout
È fondamentale che le organizzazioni affrontino il problema del burnout in modo olistico. Ciò significa non solo migliorare la comunicazione e la definizione dei ruoli, ma anche adottare misure concrete per supportare il benessere dei CISO. Recenti studi evidenziano che il 47% dei professionisti della sicurezza ha riportato di aver sperimentato un certo livello di burnout, evidenziando la portata del problema.
Per contrastare questo fenomeno, è essenziale che le aziende migliorino la loro visibilità sui rischi e sviluppino la capacità di dare priorità alle questioni più critiche. Un ambiente di lavoro in cui i team di sicurezza possono chiaramente vedere e comprendere le priorità aiuta a ridurre lo stress e a migliorare il morale.
Il futuro della cybersecurity e il benessere dei CISO
Il settore della cybersecurity è destinato a diventare sempre più complesso, con l’emergere di nuove minacce e l’evoluzione dei requisiti aziendali. Ignorare il problema del burnout potrebbe portare a conseguenze disastrose, sia per i professionisti del settore che per le organizzazioni che proteggono. È imperativo che l’industria dia la priorità al benessere dei suoi leader tanto quanto delle sue difese tecniche.
Affrontare questi problemi in modo attivo e strategico è fondamentale per garantire un futuro sostenibile per la cybersecurity e per coloro che la guidano.

