Intervento della fondazione Brigitte Bardot su Green Hill
Nel luglio del 2012, il mondo della difesa degli animali ricevette una notizia che avrebbe segnato un punto di svolta. La Fondazione Brigitte Bardot decise di intervenire attivamente nella questione del noto allevamento Green Hill, situato a Montichiari, in provincia di Brescia. La fondazione annunciò la donazione di 10.000 euro, destinati a supportare l’affidamento e le cure veterinarie per circa 2.500 cani beagle, precedentemente sequestrati dalle autorità italiane.
Il sequestro di Green Hill
La situazione di Green Hill era diventata insostenibile a causa di numerose segnalazioni riguardanti irregolarità amministrative e maltrattamenti agli animali. Il 28 aprile, un gruppo di attivisti animalisti ha compiuto un’azione audace, liberando decine di cani da quella che Brigitte Bardot ha definito un’inferno.
Le immagini di questi cani in difficoltà hanno suscitato una forte reazione dell’opinione pubblica e dei media, accendendo la scintilla di una mobilitazione globale per la loro salvezza.
Il supporto di Brigitte Bardot
Brigitte Bardot non si limitò a seguire la vicenda da lontano, ma intervenne direttamente. In una lettera indirizzata all’allora ministro della Giustizia, Paola Severino, espresse il suo sostegno incondizionato agli attivisti arrestati durante l’irruzione. Nella missiva, sottolineò che il loro gesto di liberazione era un atto di umanismo che non meritava condanna, ma piuttosto ammirazione. Scrisse: “Hanno agito con cuore e ragione, dimostrando umanità in un mondo spesso privo di pietà”.
Le reazioni internazionali
La battaglia di Green Hill divenne un simbolo della lotta contro la vivisezione, attirando l’attenzione di attivisti e sostenitori dei diritti degli animali a livello globale.
Le dichiarazioni di Bardot raggiunsero i media, contribuendo a rafforzare il movimento contro la sperimentazione animale. In numerosi paesi, da Parigi a New York, si svolsero manifestazioni e sit-in per chiedere la chiusura dell’allevamento e la liberazione dei cani.
Il sequestro definitivo e le conseguenze
Il sequestro dell’allevamento, avvenuto nel luglio 2012, fu il risultato di indagini condotte dalla Forestale e dalla Digos su ordine della Procura di Brescia. Questo evento ha rappresentato un passo fondamentale nella lotta per i diritti degli animali. Brigitte Bardot accolse con entusiasmo la notizia, dichiarando: “È la prima buona nuova dell’anno e sono felice che arrivi dall’Italia, il mio paese del cuore”.
Il contributo della Fondazione Bardot
Oltre al sostegno morale, la Fondazione Brigitte Bardot si impegnò con un contributo economico significativo.
I 10.000 euro donati furono impiegati per garantire cure veterinarie e facilitare l’adozione di questi cani, offrendo loro una seconda possibilità. Bardot sottolineò che era inaccettabile abbandonare migliaia di cani a una vita di sofferenza e che l’umanità ha il dovere di intervenire.
La storia di Brigitte Bardot e la sua lotta per il benessere degli animali continua a ispirare molte persone. Il caso di Green Hill rappresenta non solo una battaglia vinta, ma un simbolo di speranza per tutti coloro che si dedicano alla protezione degli animali e alla promozione di una scienza più etica.


