Non crederai mai a quello che sta succedendo nel Regno Unito riguardo al futuro della banda larga! Con la chiusura della fase consultativa del Telecoms access review (TAR), l’Independent Networks Cooperative Association (Inca) ha lanciato un appello a Ofcom, l’ente regolatore delle comunicazioni, per garantire che questa revisione favorisca investimenti infrastrutturali sostenibili e un mercato competitivo. Ma attenzione: designare Openreach come fornitore standard in aree dove la concorrenza sembra impossibile potrebbe rivelarsi una scelta “ingiustificata” e “a breve termine”. Sei curioso di sapere perché?
L’importanza della revisione del TAR
Ofcom ha avviato la sua consultazione per il Telecoms access review 2026, un piano ambizioso che promette di portare la banda larga in fibra fino alle abitazioni e alle imprese del Regno Unito nei prossimi due anni.
Secondo le stime, il 96% delle case e delle aziende potrebbe avere accesso alla banda larga in fibra entro il 2025. Ma come si realizzerà tutto ciò? La risposta si nasconde nell’idea che la nuova proposta di Ofcom possa stimolare la concorrenza e l’investimento nelle reti in fibra, rendendo più facile e meno costoso per i nuovi operatori entrare in questo mercato.
Nell’ultimo periodo, il Regno Unito ha visto uno dei tassi di diffusione della banda larga in fibra più rapidi d’Europa, con investimenti che variano da 3 a 6 miliardi di sterline all’anno. Tuttavia, la vera sfida è garantire che tutti possano beneficiarne, anche le comunità più remote. Inca ha espresso preoccupazione su come la regolamentazione attuale possa ostacolare la crescita delle reti alternative, le altnet, che sono fondamentali per raggiungere anche le aree più difficili.
Ma come possiamo assicurare che nessuno resti indietro?
Le proposte di Inca per un futuro migliore
Inca, nel suo intervento ufficiale, ha presentato una serie di raccomandazioni a Ofcom. Tra queste, la necessità di allineare gli incentivi per gli investimenti in tutti i mercati serviti dalle stesse reti fisiche. È fondamentale che la regolamentazione sia coerente tra i mercati residenziali e commerciali per garantire una concorrenza leale con BT. Ma non è tutto: Inca chiede anche che BT collabori apertamente per migliorare l’accesso all’infrastruttura fisica, assicurandosi che le valutazioni degli asset siano giuste e rappresentative.
Un altro punto cruciale è la gestione della transizione dalla rete in rame a quella in fibra, affinché non ostacoli le implementazioni delle reti alternative. La numero 4 ti sconvolgerà: la richiesta di proteggere i prezzi all’ingrosso per le nuove altnet potrebbe cambiare le carte in tavola, dando finalmente una chance a chi ha lottato per fare la differenza nel settore della banda larga.
Ti immagini un futuro in cui ogni angolo del Regno Unito ha accesso a internet veloce e affidabile?
Un futuro luminoso o una stagnazione?
Paddy Paddison, CEO di Inca, sottolinea l’importanza del TAR nel definire il futuro dell’infrastruttura digitale nel Regno Unito. Le altnet hanno dimostrato di poter realizzare reti gigabit su larga scala, ma ciò di cui hanno bisogno è un ambiente normativo che promuova una concorrenza sostenibile. Paddison avverte che limitare l’accesso a un solo fornitore in aree meno competitive sarebbe un errore colossale, sottovalutando l’impatto positivo delle altnet, che hanno visto una crescita della copertura del 27% anno su anno.
In un mondo in cui il Project Gigabit ha già fornito finanziamenti pubblici per aiutare le altnet a costruire reti in luoghi difficili da raggiungere, la domanda è: riuscirà Ofcom a creare un contesto favorevole per tutti? L’epilogo di questa storia potrebbe riservare sorprese inaspettate… Sei pronto a scoprire come si evolverà questa situazione? 🔥