Il grave attacco informatico al Bologna FC
Il Bologna Football Club 1909 S.p.A. è stato recentemente vittima di un attacco ransomware che ha messo a rischio la sicurezza dei suoi dati aziendali. L’intrusione, rivendicata dal gruppo di cybercriminali noto come RansomHub, ha portato al furto di informazioni sensibili, tra cui contratti, dati finanziari e informazioni personali di giocatori e dipendenti. Questo attacco evidenzia le vulnerabilità nella sicurezza informatica delle organizzazioni sportive, che spesso non sono adeguatamente protette contro minacce di questo tipo.
Dettagli sull’attacco e le conseguenze
Secondo le informazioni fornite dalla società, l’accesso non autorizzato al server è avvenuto il 19 novembre. RansomHub ha minacciato di pubblicare i dati rubati sul dark web se il Bologna FC non avesse pagato un riscatto.
Il dataset rubato, che ammonta a circa 200 GB, include informazioni riservate come contratti di sponsorizzazione, dati finanziari storici, strategie di trasferimento e persino cartelle cliniche di giocatori. La gravità della situazione è accentuata dalla presenza di dati personali e riservati, che potrebbero compromettere la privacy di molti individui.
Reazioni e misure adottate dal Bologna FC
In risposta all’attacco, il Bologna FC ha immediatamente presentato denuncia alla Polizia Postale e ha notificato il data breach al Garante per la protezione dei dati personali. La società ha emesso un comunicato ufficiale, avvertendo che chiunque venisse in possesso dei dati rubati non dovrebbe diffonderli o utilizzarli in alcun modo. Questo attacco non solo mette in pericolo i dati aziendali, ma solleva anche interrogativi sulla sicurezza delle informazioni nel mondo dello sport, dove la gestione dei dati è cruciale per il successo e la reputazione delle squadre.