Un attacco senza precedenti
Negli ultimi giorni, i servizi segreti ucraini hanno portato a termine due attacchi audaci e ben pianificati in territorio russo, segnando un cambiamento significativo nella strategia militare del paese. Queste operazioni, che hanno visto la distruzione di oltre 40 bombardieri strategici russi, sono state condotte simultaneamente in diverse basi aeree, dimostrando un livello di coordinamento e preparazione senza precedenti. L’operazione, nota come Ragnatela, è stata progettata per neutralizzare i bombardieri nemici prima che potessero decollare, un approccio innovativo rispetto alle tradizionali tattiche di difesa.
La pianificazione dell’operazione Ragnatela
La pianificazione di questa operazione complessa è durata oltre un anno e mezzo, sotto la supervisione del capo del Servizio di sicurezza ucraino, Vasyl Maliuk, e del presidente Volodymyr Zelensky.
Utilizzando 117 droni, i servizi segreti hanno creato una rete di attacco che ha colpito simultaneamente obiettivi a migliaia di chilometri dal fronte. I droni, nascosti in casotti di legno montati su camion, sono stati portati fino al perimetro delle basi aeree russe, dove sono stati lanciati contro i bombardieri e i velivoli nemici. Questa strategia ha permesso di infliggere danni significativi, stimati in circa 7 miliardi di dollari, e ha disattivato il 34% dei vettori missilistici da crociera russi.
Il colpo al ponte di Kerch
Un altro obiettivo cruciale dell’operazione è stato il ponte di Kerch, l’unico collegamento terrestre tra la Russia e la Crimea. Il 3 giugno, l’Sbu ha fatto esplodere 1.100 chilogrammi di esplosivo posizionati sui piloni sottomarini del ponte, causando danni significativi a una struttura costata 3,7 miliardi di dollari.
Questo attacco rappresenta il terzo tentativo di danneggiare il ponte, già colpito in passato da un camion bomba e da droni navali. La tempistica di questi attacchi, avvenuti alla vigilia di nuovi negoziati di pace, suggerisce una strategia mirata a esercitare pressione sulla Russia durante le trattative.
Le ripercussioni politiche
Questi attacchi hanno avuto un impatto significativo anche sul fronte diplomatico. Le delegazioni russa e ucraina si sono incontrate a Istanbul per discutere di un possibile scambio di prigionieri e di una tregua, ma le posizioni rimangono distanti. La Russia ha posto condizioni rigide, tra cui il riconoscimento della sua sovranità sulla Crimea e il disarmo dell’esercito ucraino, richieste che l’Ucraina ha categoricamente respinto. La situazione rimane tesa, con la possibilità di ulteriori negoziati entro la fine di giugno, ma senza segnali di un imminente accordo di pace.