Apple vs Epic Games: pagamenti in-app e modifiche all’App Store

tim cook

Apple ha 90 giorni per consentire opzioni di pagamento in-app diverse, che non dipendano esclusivamente dall’App Store. È quanto stabilito dalla sentenza di un giudice federale.

Apple vs Epic Games: pagamenti in-app e modifiche all’App Store

Nella giornata di venerdì 10 settembre, il giudice federale Yvonne Gonzalez Rogers ha emesso una sentenza incentrata sulla battaglia legale che, da mesi, sta caratterizzando i rapporti tra Apple ed Epic Games, il produttore di “Fortnite”.

La sentenza, che entrerà in vigore il 9 dicembre, è perlopiù favorevole al riconoscimento delle richieste di Epic Games. Il produttore di videogiochi, guidato da Tim Sweeney, ha creato il proprio sistema di pagamento in-app per evitare la detrazione del 30% che Apple applica sui suoi acquisti in-app.

Per questo motivo, “Fortnite” era stato vietato dall’App Store. Nell’agosto 2020, quindi, Epic ha fatto causa ad Apple, sostenendo che il colosso tecnologico stesse abusando della sua posizione monopolistica e si stava impegnando in pratiche anticoncorrenziali supportando solo i sistemi di pagamento Apple nelle app.

Il verdetto diffuso dal giudice, tuttavia, pur accogliendo le richieste di Epic Games, non ha sostenuto pienamente le contestazioni presentate dalla società.

Epic Games fa causa ad Apple, la sentenza senza vincitori del giudice federale

Per quanto riguarda il verdetto sottoscritto dal giudice Yvonne Gonzalez Roger, la sentenza riporta la seguente confutazione rispetto alle accuse presentate da Epic Games nei confronti di Apple: “La Corte non trova che Apple sia un monopolista antitrust nel sottomercato delle transazioni di gioco mobile”, ha scritto il giudice Gonzalez Rogers.

“Tuttavia, trova che la condotta di Apple nell’applicare le restrizioni anti-steering sia anticoncorrenziale“.

Il giudice si è anche espresso in merito agli escamotage clandestini di Epic Games, sviluppati per aggirare il sistema di pagamento di Apple. È stato rilevato, infatti, che un simile comportamento esibito da parte della società ha violato il contratto stipulato con l’azienda di Cupertino, in California, attualmente guidata da Tim Cook. Pertanto, è stato stabilito che Epic Games dovrà pagare ad Apple il 30% delle entrate raccolte dal proprio sistema, che ammontano a circa 3,5 milioni di dollari.

In seguito alla diffusione della sentenza, Epic Games ha scelto di non rispondere immediatamente a una richiesta di commento.

Intanto, gli analisti concordano sul fatto che questa sentenza ha poco impatto finanziario su Apple.

Secondo Dan Ives, analista di Wedbush Securities, la sentenza è “un colpo legale contenibile per Apple”. Secondo le sue stime, c’è meno del 5% delle entrate dell’App Store a rischio a causa di questo cambiamento.

Apple, al momento, raccoglie dal 15% al 30% delle entrate degli sviluppatori di app se i pagamenti sono stati effettuati attraverso il suo App Store.

Apple commenta il verdetto del giudice Gonzales Rogers

Poco dopo il pronunciamento del giudice Gonzalez Rogers, Apple ha rilasciato una dichiarazione, focalizzandosi sulla conclusione della sentenza secondo la quale l’azienda non si configura come un monopolista antitrust.

“Oggi la Corte ha affermato ciò che abbiamo sempre saputo: l’App Store non è in violazione della legge antitrust”, si legge nella dichiarazione. “Come ha riconosciuto la Corte ‘il successo non è illegale’. Apple affronta una concorrenza rigorosa in ogni segmento in cui facciamo affari, e crediamo che i clienti e gli sviluppatori ci scelgano perché i nostri prodotti e servizi sono i migliori al mondo. Restiamo impegnati a garantire che l’App Store sia un mercato sicuro e affidabile“.

In merito a quanto emerso con la sentenza, si è espressa anche Kate Adams, senior vice president and general counsel di Apple, che ha spiegato: “Siamo molto soddisfatti della sentenza della Corte e consideriamo questa una grande vittoria per Apple. La Corte ha confermato, dopo aver esaminato le prove di un processo durato 16 giorni, che Apple non è un monopolista in nessun mercato rilevante e che i suoi accordi con gli sviluppatori di app sono legali secondo le leggi antitrust – e ha concluso –. Stiamo ancora analizzando la decisione che è lunga 180 pagine, ma il titolo è che il modello di business dell’App Store di Apple è stato convalidato“.

Nessun commento, invece, è stato rilasciato rispetto alle nuove modalità di pagamento alternativo che dovranno essere inserite negli app store.

Sentenza, le riflessioni degli analisti sul futuro dell’App Store di Apple

“La sentenza non è sicuramente così positiva come Apple sta cercando di fare”, ha detto Harsh Kumar, un analista di Piper Sandler. “La sentenza è irrilevante in termini di quanto impatto finanziario avrà su Apple. Ma Apple vuole avere il controllo completo [sull’App Store], e questo non è chiaramente quello che è successo”.

Gene Munster, managing partner e cofondatore della venture firm Loup Ventures, è d’accordo. “È una via di mezzo sia per Apple che per Epic”, ha precisato. “Epic ha vinto sull’anti-steering e Apple ha vinto [nel] fatto che non è un monopolio. Per quanto riguarda l’impatto, complessivamente l’App Store è circa il 7% delle entrate totali e il 14% dei profitti. Mi aspetto che questo abbia al massimo un impatto del 2% sulle entrate complessive e del 4% sui guadagni”.

Le implicazioni più profonde dell’App Store con questa sentenza emergeranno in futuro. Attualmente, gli sviluppatori di app come Epic Games possono pubblicare gratuitamente le proprie applicazioni sul sistema operativo di Apple.

“Ho il sospetto che ciò che accadrà è che il modello per l’App Store potrebbe essere modificato lungo la linea in cui voi come sviluppatori di app dovrete pagare in anticipo se avete intenzione di avere una quantità significativa di transazioni lungo la linea”, ha aggiunto Kumar di Piper Sandler. “Non ha senso che Apple tenga un’app sul suo App Store se non ha intenzione di fare soldi con essa”.

Indipendentemente dal fatto che Apple imponga un costo iniziale per gli sviluppatori di app, possiede ancora il più grande mercato di app. “Resta il fatto che l’App Store è il luogo più popolare al mondo per trovare applicazioni”, ha osservato Kumar. “Ho il sospetto che la maggior parte degli sviluppatori di app troveranno un compromesso felice ad un certo punto”.

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Scritto da Ilaria Minucci

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