Negli ultimi anni, la sostenibilità ambientale nelle città italiane ha subito un notevole rallentamento. Il rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, giunto alla sua trentaduesima edizione, fornisce un’analisi dettagliata delle performance di 106 capoluoghi di provincia su 19 indicatori suddivisi in sei aree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
Il rapporto ha messo in evidenza un calo generale delle performance ambientali, poiché nessuna città ha raggiunto un punteggio superiore all’80 su 100. Con una metodologia che valuta la sostenibilità attraverso punteggi specifici, il rapporto ha mostrato come i sindaci si trovino in difficoltà a far fronte a queste sfide, soprattutto a causa della mancanza di fondi e di una visione strategica a livello nazionale.
Un divario tra nord e sud
Le prime dieci posizioni della classifica sono occupate esclusivamente da città del nord Italia, con Trento, Mantova e Bergamo ai vertici, rispettivamente con punteggi di 79,78%, 78,74% e 71,82%. Dall’altra parte, si trovano nove capoluoghi del sud, come Caltanissetta e Reggio Calabria, che non riescono a superare il 35% del punteggio totale, evidenziando una frattura nettamente marcata tra le due Italie.
Mobilità pubblica a confronto
La mobilità pubblica è uno dei settori chiave analizzati nel rapporto. Venezia si distingue come la città con il più alto numero di passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico locale, con 598 viaggi pro capite all’anno. Milano segue con 424 viaggi, ma la crescita è per lo più un recupero rispetto ai livelli pre-Covid.
Secondo Mirko Laurenti, uno degli autori del rapporto, l’andamento della mobilità pubblica in Italia non sta progredendo come dovrebbe rispetto ai benchmark delle altre metropoli europee.
La capitale, Roma, mostra segni di miglioramento nel trasporto pubblico, con 277 viaggi pro capite, rispetto ai 259 dell’anno precedente. Tuttavia, la città è ancora indietro nella raccolta differenziata, che si attesta al 46,5%. Inoltre, Roma presenta un alto numero di auto, con 68 veicoli ogni 100 abitanti, insieme a scarse infrastrutture per la mobilità ciclabile.
La questione delle risorse e dei rifiuti
Il rapporto evidenzia anche le problematiche legate alla gestione dei rifiuti. Ferrara emerge come un modello di eccellenza, con un’88,3% di raccolta differenziata, mentre Palermo si trova all’ultimo posto con un misero 19,7%.
Questo divario è illustrativo delle difficoltà strutturali che le città meridionali affrontano nella gestione dei rifiuti, dove mancano sistemi di raccolta organizzati.
Investimenti e strategie future
La transizione energetica è un altro aspetto cruciale per il futuro sostenibile delle città. Ad esempio, la città friulana si distingue per l’installazione di impianti fotovoltaici, mentre le città del sud, come Palermo, mostrano una quasi totale assenza di investimenti in energie rinnovabili. Come sottolinea Laurenti, senza un supporto strategico e finanziario, i comuni non possono sviluppare una visione a lungo termine.
Inoltre, la gestione dell’acqua potabile rivela differenze significative: Isernia ha il consumo più basso, con soli 69 litri per abitante al giorno, mentre Catanzaro è in cima alla lista con 298 litri. Tuttavia, il problema delle perdite infrastrutturali è evidente, con città come Belluno che disperdono oltre l’80% dell’acqua nella rete.
Nonostante alcuni segnali di miglioramento, il rapporto Ecosistema Urbano dipinge un quadro complesso per la sostenibilità ambientale nelle città italiane. La necessità di un approccio coordinato e di investimenti adeguati è fondamentale per affrontare le sfide future.