La sostenibilità ambientale è un argomento di crescente importanza in tutto il mondo, e l’Italia non fa eccezione. Recentemente, Legambiente ha pubblicato il rapporto 2025 dell’Ecosistema Urbano, un’analisi che da trent’anni monitora le prestazioni ambientali delle 106 città capoluogo di provincia. Attraverso 19 indicatori suddivisi in sei aree tematiche, questo studio offre un quadro chiaro delle sfide e dei progressi nelle città italiane.
Ogni città viene valutata su una scala da 0 a 100, dove il punteggio massimo rappresenta l’ideale di sostenibilità. Quest’anno, però, la situazione ha mostrato un lieve calo delle performance generali, poiché nessuna città ha superato l’80% del punteggio totale.
Un’analisi delle performance ambientali
Il rapporto, curato da Mirko Laurenti e Marina Trentin in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, evidenzia una contraddizione: mentre alcune città brillano, altre lottano per tenere il passo.
Le prime dieci posizioni della classifica sono occupate esclusivamente da città del Nord Italia, con Trento, Mantova e Bergamo a guidare il gruppo. Al contrario, molte città del Sud Italia faticano a raggiungere punteggi accettabili, con Caltanissetta e Reggio Calabria ai margini della classifica. Questo divario tra il Nord e il Sud è emblematico della frattura esistente all’interno del paese.
Mobilità e trasporti pubblici
La mobilità collettiva riveste un ruolo cruciale nell’ecosistema urbano, e Venezia si distingue per il suo elevato utilizzo del trasporto pubblico locale, con un impressionante numero di 598 viaggi pro capite all’anno. Questo dato, però, è influenzato dalle caratteristiche uniche della città lagunare, dove le automobili sono assenti. Milano segue con 424 viaggi pro capite, ma Laurenti avverte che, sebbene ci sia una crescita, non si sta progredendo rispetto ai livelli pre-COVID.
Roma, pur rimanendo indietro rispetto ai leader nazionali, mostra segnali positivi con un incremento di viaggi pro capite.
La raccolta differenziata e la gestione dei rifiuti
Un altro aspetto critico della sostenibilità urbana è la raccolta differenziata. Ferrara si distingue per la sua gestione virtuosa dei rifiuti, raggiungendo un impressionante 88,3% di raccolta differenziata. Tuttavia, il rischio di un aumento della produzione di rifiuti rappresenta una seria preoccupazione. Al contrario, Palermo si colloca all’ultimo posto con un imbarazzante 19,7% di differenziata, rimanendo indietro rispetto agli obiettivi europei e mostrando l’inefficienza nella gestione dei rifiuti. La mancanza di sistemi organizzati e di infrastrutture adeguate sta contribuendo a questo fallimento.
Gestione dell’acqua e transizione energetica
La situazione della gestione dell’acqua potabile varia notevolmente tra le città italiane.
Isernia si distingue per i suoi bassi consumi, mentre Catanzaro registra il più alto consumo pro capite. Tuttavia, le perdite infrastrutturali sono un problema comune, con molte città che disperdono oltre il 36% dell’acqua immessa nella rete. La transizione energetica, d’altra parte, è fondamentale per il futuro della sostenibilità urbana. Città come Udine hanno investito in impianti fotovoltaici, ma vi è ancora molto da fare per garantire che tutte le città italiane seguano questo esempio.
Il rapporto sull’Ecosistema Urbano mette in luce le sfide e le opportunità per le città italiane nel campo della sostenibilità. È chiaro che senza un supporto adeguato a livello nazionale, le amministrazioni locali faticheranno a raggiungere i loro obiettivi e a garantire un futuro sostenibile per tutti i cittadini.