Il film Good News, recentemente presentato al Busan Film Festival e disponibile su Netflix dal 17 ottobre, si distingue per la sua audace satira politica. Attraverso un mix di commedia nera e thriller, la pellicola affronta le complessità della verità e della propaganda in un contesto storico di conflitti tra Corea del Nord e del Sud. Con una trama che si sviluppa attorno a un dirottamento aereo, Good News invita a riflettere su come la realtà possa essere manipolata dai poteri forti.
La storia si svolge negli anni ’70, in un periodo di tensioni estreme tra le due Coree. Un aereo giapponese viene dirottato da un gruppo di attivisti dell’Armata Rossa giapponese, desiderosi di unirsi ai loro compagni nordcoreani.
La loro motivazione è ispirata da un famosissimo manga, Rocky Joe, che esprime l’anelito a vivere intensamente, senza compromessi.
Un contesto di conflitti e di intrighi
Le autorità giapponesi, nel tentativo di risolvere la crisi, adottano misure insolite per gestire la situazione. Il presidente giapponese, sfuggendo alle responsabilità, si dichiara incapace di affrontare la questione e delega il compito a un direttore della CIA coreana, la cui incompetenza aggiunge un ulteriore strato di complessità all’intera faccenda. Qui entra in scena un personaggio enigmatico conosciuto come Nessuno, un esperto in operazioni clandestine che si propone di risolvere la crisi attraverso un piano audace: far credere ai dirottatori di essere atterrati a Pyongyang.
Il piano di Nessuno
Nessuno, con il suo aspetto trasandato e il suo approccio non convenzionale, recluta un giovane tenente dell’Aeronautica, Seo Go-myung.
Insieme, sviluppano una strategia per ingannare i dirottatori. Tuttavia, le cose non vanno come previsto e si innesca una lunga trattativa che porta a una situazione di stallo, coinvolgendo una serie di attori internazionali. La Corea del Sud e il Giappone, pur collaborando, si trovano a ostacolarsi a vicenda, mentre la tensione cresce e le responsabilità si spostano continuamente da un Paese all’altro.
Una satira pungente e riflessioni sulla verità
La prima parte di Good News è un’ironica parodia della burocrazia e della manipolazione delle informazioni, tracciando un parallelismo con il dirottamento del volo 351 della Japan Airlines. Il regista Byun Sung-hyun utilizza una narrazione divisa in capitoli, ciascuno con uno stile visivo e narrativo distinto, creando un mix tra thriller, commedia e farsa.
Questo approccio permette di esplorare come la verità possa essere distorta e adattata alle esigenze dei potenti.
Personaggi e moralità nell’ombra
I personaggi sono rappresentati in modo sfaccettato: i funzionari sudcoreani sono ritratti come opportunisti pavidi, mentre i giapponesi si mostrano inetti e confusi. Gli americani, d’altro canto, sono caricaturati come arroganti e privi di comprensione. Solo pochi individui emergono da questa folla di cinici, mantenendo una certa integrità morale. I dirottatori stessi, pur mossi da ideali, appaiono distaccati dalla realtà, incapaci di vedere le conseguenze delle loro azioni.
Con il passare del film, la tonalità cambia. La seconda parte diventa più seria e inquietante, mostrando il lato grottesco della manipolazione della verità. Le ambientazioni si fanno più cupe, sottolineando la gravità della situazione. Personaggi come il viceministro dei trasporti giapponesi, interpretato da Takayuki Yamada, emergono come figure tragiche in un teatro di inganni e propaganda. Good News non è solo una critica al potere, ma anche un invito a riflettere sulla verità nell’era della disinformazione.
