13 consigli per trasformare una startup in azienda milionaria

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Quali elementi comuni caratterizzano le storie delle startup di successo degli ultimi venti anni di Internet in Italia? Come passare da startup ad azienda milionaria? Come diventare il prossimo imprenditore di successo?

Se hai scelto di leggere questo post e più in generale Che Futuro forse anche tu stai cercando la strada giusta. Oppure ti piacciono le storie di quelli che cambiano il mondo. Le storie di vita vissuta. Le storie che fanno sognare. Le storie che insegnano. Le storie di quelli che ci provano. Le storie di quelli che ci riescono a creare una startup. Ma anche le storie di quelli che falliscono ma non si arrendono, subito pronti a riprovarci. E magari ti chiedi, ma come fanno? Il libro “Startup di successo che hanno fatto il web in Italia” di Massimiliano Squillace in uscita questo mese racconta le storie di chi ce l’ha fatta.

Lo presenteremo a Milano martedì 25 novembre alle 18 presso la libreria Egea in via Bocconi 6.

La copertina del libro

Prima di immergersi in ciascuna singola storia, proviamo ad identificare quali tratti distintivi caratterizzano ed accomunano le loro storie di successo, per essere proprio un libro in grado di indirizzare nel modo giusto verso il successo una storia appena nata, o ancora da cominciare, affinché la prossima storia da raccontare sia proprio la tua.

Come trasformare dunque la propria vita passando da dipendente a imprenditore o da startupper ad azienda milionaria, il cui nome possa rimanere nella storia? Vediamo i tratti comuni che ci hanno raccontato quelli che ce l’hanno fatta.

E’ tutto lì. Lì dove, dirai tu? Nella tua testa.

Prova a pensare di riempire i tuoi pensieri con felicità, ricchezza e salute e di pensare che qualunque cosa tu voglia ottenere, non importa quanto sia ambiziosa, tu possa averla. Immagina che la vita sia definita da pensieri che diventano azioni. Per questo fin dai pensieri è importante coltivare l’idea di abbondanza. Basti pensare ai tanti che sentiamo dire: “non ci sono fondi, non ci sono talenti, non ci sono speranze, non c’è lavoro, non c’è…”. Questa lista di chi coltiva una cattiva qualità di pensieri è tendenzialmente infinita. Come vivere una vita di successo con pensieri tossici come questi?

Liberati dei cattivi pensieri e coltiva pensieri di qualità. E nel farlo cerca di eliminare anche le persone negative dalla tua esistenza, sarà più semplice e divertente avere una vita di successo senza persone dannose intorno (quelle che “non ce la puoi fare, lascia perdere, qui non c’è questo e quest’altro” insomma le riconosci subito).

Identifica chiaramente un obiettivo che hai in testa e non lasciare che niente e nessuno si intrometta tra te e quell’obiettivo. Nella tua testa non ci dovrà essere posto per pensieri o persone discordanti con quell’obiettivo. E quando parlo di persone parlo di qualunque tipo di figura che voglia avere voce in capitolo sulle tue scelte. Perché questa durezza ed esclusività? Perché se fai sempre quello che ti dicono gli altri senza pensare con la tua testa alla fine rischi di ritrovarti a vivere la loro vita, e non quella che vorresti tu per te.

Non avere paura di cambiare. La paura attira gli eventi di cui hai paura con una precisione quasi infallibile, come se tu fossi un magnete che attira a seconda delle circostanze il tuo pensiero preponderante. Il tuo obiettivo dovrà essere un po’ come un ritornello che non riusciamo a toglierci dalla testa. Il tuo ritornello non dovrà farti paura, ma dovrà essere il tuo scopo, perché diventiamo nella vita ciò a cui pensiamo di più e meglio. Ripensa bene alla tua vita, riguardala meglio e vedrai che sarà semplice identificare quali siano stati i tuoi pensieri predominanti in ogni ambito. E’ l’energia diversa che emani e i tuoi pensieri che diventano azioni, quando hai una certa predisposizione la trasmetti agli altri che vedono l’apertura che magari in altri ambiti della tua vita non si vede. Con le dovute eccezioni, ma si capisce cosa intendo. Ovvero?

Sii incline al successo, come se il successo fosse già arrivato. Sii pertanto disposto a cambiare frequenza rispetto alla tua attuale frequenza. Difficile pensare di cambiare se non si è davvero disposti a cambiare e ad uscire dalla propria zona di confort. Quando ascolti la musica non lasciare scegliere allo shuffle, se non ti piace una canzone, cambia canale. Lo stesso nella vita lavorativa. “Eh ma quel lavoro è sicuro, poi come farò, non se ce la farò..”.. certo se cominci così non ce la fai. Intanto comincia e libera la frequenza. Prima o poi quella in cui ti senti bene arriva. In altre parole cerca di essere tu a condurre gli altri a fare qualcosa di grande con te, altrimenti continuerai a vivere la tua vita sviluppando i sogni degli altri. Incomincia anche a vestirti come si veste chi ha il ruolo che vorresti avere.

Non pensare che, sapendo ciò che non vuoi, automaticamente arriva ciò che vuoi. Spesso se si chiede alle persone che cosa desiderano dalle loro vite, rispondo di sapere benissimo ciò che non vogliono. Puntualmente arrivano ad attirare a sé ciò che non vogliono perché lo fanno diventare il loro pensiero preponderante. Invece di prendersi del tempo per decidere con consapevolezza ciò che desiderano e che in realtà spesso ancora non sanno. Focus. Focus. Focus.

Coltiva pensieri luminosi e allineati ai tuoi obiettivi anche prima di andare a dormire. La mente di notte funziona, e cambia il modo in cui ti risvegli, per ricominciare con più sprint e grinta le giornate. Di giorno raccogliamo anche quello che seminiamo di notte. Non dimenticarlo. Se vuoi essere un vero imprenditore di successo non stacchi mai. Ma l’importante è farlo bene. Altrimenti il fisico si ribella.

Ascoltati di più. Se non sei felice è il tuo corpo che ti parla, che ti sta dicendo che non lo vuole più fare. Qualunque cosa sia che non va, cambiala. Considera poi che possiamo essere tutti infelici, se abbiamo l’infelicità “senza motivo” che è quella che ci accompagna quando confrontiamo ciò che abbiamo con ciò che vorremmo, ma in realtà questo può sempre accadere perché ci poniamo obiettivi sempre più alti. È solo una questione di punto di riferimento. Leggere ed imparare dalle storie degli altri fa un gran bene, ma anche ragionare con la tua testa e fidarti di più del tuo istinto per capire se stai andando verso la direzione giusta. Perché ogni storia è un mix di elementi a sé. Con peculiarità irripetibili.

Se in questo momento sei infelice non dare per scontato la tua infelicità ma ascoltala, perché è in grado di darti la direzione giusta. I momenti in cui siamo infelici possiamo farli diventare i nostri complici, i nostri alleati di vita, perché ci danno la più potente spinta che abbiamo all’azione. Perché quindi essergli così avversi? Se siamo infelici oggi, vuol dire che su quella infelicità saremo in grado di creare qualcosa di grande nel domani, partendo da oggi.

Comincia a conoscere le tue emozioni negative e trasformale in azioni positive per la tua esistenza. Stessa scena in due situazioni non può avere rilevanza diversa se non sono cambiate le condizioni. Perciò analizzati bene e cerca di capire come liberare le emozioni che ti fanno vivere male i tuoi obiettivi presenti e futuri. Chi vuole essere un pilota deve sempre sembrare sicuro anche se non lo è. Come puoi pensare che i tuoi dipendenti abbiano fiducia in quello che gli dici di fare se nemmeno tu mostri sicurezza? Quando troviamo difficile convivere con le emozioni, un’idea è puntare sulla stabilità di pensiero, e di obiettivi, che è tendenzialmente molto più solida della stabilità emotiva.

Trova il tuo driver. Non importa quale sia. Quale sia la tua spinta che ti porta all’azione. Può essere anche negativo, ovvero “voglio vincere contro un competitor che proprio non sopporto”. Non importa quale sia, positiva o negativa, ma deve essere forte. Fortissimo. Indistruttibile. Non concedere sconti emotivi a nessuno. E non pensare che il nemico sia lì a passare quando tu aspetti sulla riva. Bisogna, con correttezza, tenacia e astuzia, farlo finire dentro.

Un punto alla volta. Troverai ostacoli nel tuo cammino. Risolvili uno per volta. Fai sudare i tuoi avversari ogni singolo colpo e qualunque cosa accada non avere paura di perdere o di fallire. Perdi uno, due, tre quattro… cento colpi? Non importa. Tieni alta la testa. E rialzati. Più forte di prima. Per poter vincere davvero, nella tua testa devi pensare che devi stravincere. Trova il modo e gli alleati giusti per farlo. Abbiamo solo una possibilità. Fare squadra. Vorrà dire che ad ogni colpo perso conoscerai situazioni in più che ti aiuteranno a vincere il prossimo colpo con l’aiuto del tuo team.

Lascia perdere la mania del controllo. Impara a gestire gli imprevisti piuttosto che pensare che puoi controllare tutto. Nessuno ha il potere di controllare tutto. Ma hai la possibilità di reagire correttamente a tutto ciò che accade. Queste storie di successo dimostrano che l’abilità sta nel 10% in quello che accade e nel 90% nel modo in cui decidiamo di reagire a quello che ci accade.

Non ti far travolgere dall’operatività, fermati almeno un’ora al giorno a riflettere e pensare sulla strategia di azione. Il rischio spesso per una startup infatti è quello di farsi travolgere dai mille impegni quotidiani e di non riuscire a trovare il tempo per pensare. Indispensabile la ricchezza di pensiero strategico dominante per la buona riuscita di un progetto.

Queste in sintesi le qualità di imprenditori che hanno saputo emergere nell’incertezza, nel nuovo, nel diverso, nell’inesplorato, nelle condizioni avverse, trasformandole in condizioni privilegiate per le loro grandi imprese.

Ma non aspettatevi che esista un’unica ricetta per il successo. Ogni persona vivrà un’esperienza diversa leggendo questo libro perché lo leggerà con la proiezione della propria persona, dei propri pensieri, delle proprie esperienze e convinzioni. Ognuno misurerà le cose che sta leggendo con l’unico metro che ha a disposizione, ovvero se stesso. Ed è solo così che può iniziare il viaggio, il tuo viaggio, per la costruzione della prossima storia. Di imprese Italiane grandi a livello mondiale ce ne sono ancora troppo poche. Diamoci da fare

SILVIA VIANELLO

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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